Un nuovo inizio e nuove storie da raccontare

Non molto tempo fa mi è stato detto che ho riscoperto la passione per la vita. È che spesso viaggio le mie giornate ad istinto senza nominare le cose, spinta dalla voglia di viverle con serenità e senza pensarci troppo. In tutti questi mesi ho voluto solo a seguire la felicità per vivere la vita che voglio, ma non ho mai pensato al riflesso di questa ricerca come ad una riscoperta della passione per la vita. Dicevo che ero infelice, non che non ero più appassionata per la vita. Forse perché inconsapevolmente quest’ultima fa più paura rispetto alla certezza di essere infelici, forse ha qualcosa di più oscuro ed irrimediabile rispetto all'infelicità, che invece lascia una via d’uscita, che poi la si prenda oppure no è questione di scelta.
E forse è questione di scelta anche quella di nominare le cose per affrontarle davvero, per dare loro un’identità precisa, per sapere con chi abbiamo a che fare e agire. Anche se quella cosa siamo noi. Noi in continua evoluzione, noi che ci adattiamo, che ci piaghiamo, che veniamo plasmati e influenzati dagli eventi della vita. La cosa meravigliosa è che le cose significative vanno ad influenzare anche quelle piccole e, a tempo debito, la nostra mente elabora una lista di priorità in continuo cambiamento ignorando quello che non ci sta a cuore o che reputiamo non più importante per noi, selezionando quelle che invece in qualche modo partecipano ancora al nostro modo di essere. Il blog, Uno Scaffale di libri, è rientrato in entrambe le categorie.

Nato all'inizio dei miei studi universitari, il blog è stato per me una salvezza in un momento buio e grazie al quale ho riscoperto una lettura vorace e senza pause come mezzo per smettere di pensare a quello che faceva male. Ho riscoperto il piacere dello scrivere per mettere su carta le proprie idee e le proprie opinioni e il potere della condivisione, io che non avevo neanche un account Facebook o Instagram. I giorni passavano e con la primavera scorsa e la consapevolezza dell’infelicità, le mie abitudini hanno iniziato a cambiare. I romanzi non mi davano più quello che mi davamo prima, parlarne sul blog o sui social era diventato un peso più che un piacere, e il mio interesse verso i manuali di marketing e di sviluppo personale si faceva sempre più forte. Poi è arrivata la decisione di cambiare vita radicalmente, fare le valige e partire per ricostruirsi daccapo. I giorni passano, arriva l’estate, mi godo la mia nuova vita, ballo, guardo i tramonti e sogno. Il mondo dei blogger inizia a starmi stretto, e non riesco più a esprimermi come voglio, complice anche il disagio di Bookstagram; pian pianino smetto di parlare di libri e parlo di vita, di felicità, di buttarsi e di coraggio. I libri che mostro sono sul public speaking, sulla gestione del tempo, autobiografie immense e manuali per futuri marketer. Poi capisco. Capisco che non voglio rinunciare al blog e ai miei profili social, ma voglio che rappresentino il mio cambiamento.

La verità è che tutti abbiamo qualcosa da raccontare e ci sarà sempre qualcuno disposto ad ascoltare perché diamo voce a quel che prova o pensa. E allora io racconto le emozioni e i sentimenti, racconto della vita nel bene e nel male, racconto dei sorrisi e delle lacrime, racconto di cuore e di testa, racconto e attorno alle mie storie si raccolgono altre persone con altre storie. Diventano le nostre storie, condividiamo paure e sogni, condividiamo sogni e obiettivi, condividiamo le nostre mattinate dure a morire e le nostre lotte per vincerle. Ci raccogliamo e cerchiamo positività, riconoscendo che le difficoltà esistono ma che si affrontano abbracciandosi, si affrontano per poter arrivare alla felicità, si affrontano perché la vita è un’altalena: si sale su nel cielo e ci perde nel blu del cielo, ma si scende anche giù con il cuore che fa un salto nel vuoto.
Ci raccogliamo tutti attorno ad uno strumento, il profilo IG dedicato al blog, e realizzo quanto della vera e nuova me ci sia rimasto poco. Da lì la decisione di cambiargli il nome a Siham Mekrane, nome e cognome, perché non esiste un nome o un titolo che possa rappresentare la mia persona più del mio nome e cognome. In arabo il mio nome significa Freccia e qualcuno che ho incontrato nel passato mi ha detto che è perfetto perché colpisco dritto al cuore, ma a me piace perché mi fa pensare alla precisione del tiro, alla libertà, allo sfidare i limiti. Sono una gemelli e quella cosa della doppia personalità forse un po’ è vera, sull'essere lunatici anche. Amo le persone, gli abbracci, piangere quando sono felice, ridere quando le cose vanno male. Amo il marketing, i compromessi, la primavera, il mare, buttarmi nelle cose senza pensare troppo, la mia famiglia e la mia libertà. Mi piacciono le lunghe conversazioni davanti ad un caffè, mi piace ascoltare le storie ed è per questo che ora le voglio anche raccontare. Tutto questo non ci stava più in Uno Scaffale di libri, tutto questo sono io lontana dalla tastiera, fuori dalla nostra community e ora anche dentro. Una community che sta cambiando vedendo abbandonare quelli che prima erano qui e che non ci vogliono più stare, ma anche vedendo l’arrivo di quelli che prima non c’erano e qui trovano qualcosa che li rappresenta. È per questo che ho deciso di cambiare il nome anche al blog e parlare di tutto ciò che mi appassiona, di portarmi qui a trecentosessanta gradi.


Vorrei ringraziare di cuore chi è arrivato fino a qui in questo nostro percorso letterario e che non è più interessato a questa metamorfosi. Grazie per aver letto con me tanti libri che sono stati capaci di toccarci profondamente, grazie per aver letto le recensioni che vi proponevo, grazie per il vostro prezioso tempo e per i vostri consigli. Grazie perché insieme abbiamo creato qualcosa di bellissimo, fatto di carta e di pagine scritte fittamente.
Vorrei ringraziare anche coloro che sono da poco saliti a bordo da poco, per la vostra fiducia, per il vostro cuore, per il vostro tempo, per il vostro essere qui e per le vostre bellissime storie che da oggi avranno un luogo e una voce anche qui.
Grazie.

Commenti

  1. Brava, Siham! In ogni cosa che scrivi c'è sempre un'energia incredibile. Ed è giusto che ogni tanto qualcuno ci ricordi che essere se stessi è bellissimo, con tutte le nostre sfumature.

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    1. Mi sono dimenticata di firmare : sono Simona :)

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    2. Ciao Simo, che bello rileggerti qui :)
      Grazie, lo apprezzo molto!

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