"I cento libri che rendono la nostra vita più ricca" secondo Piero Dorfles - Sesta puntata

Buongiorno, amanti della lettura!
Eccoci qui, in questo sabato tranquillo, con la nostra sesta puntata della nostra rubrichina I cento libri che rendono la nostra vita più ricca ^-^


Vi lascio alle puntate precedenti:


Come al solito, alla fine del post troverete le domandine rivolte a voi :)

La frammentazione dell'Io
Il nostro professore ci dice che  gli scrittori che hanno indagato le motivazioni profonde del nostro agire hanno toccato con grande anticipo quello che la psicoanalisi ha codificato molto più tardi.
Crede, ci dice Dorfles, che com'è accaduto per altri aspetti della modernità, la letteratura anticipa spesso il pensiero scientifico perché coglie le incongruenze, i paradossi di cui siamo fatti, e li mette in evidenza, li esprime in tutte le loro potenzialità e la loro drammaticità.
La letteratura lo sa da sempre.
I libri che ci parlano della frammentazione dell'Io sono i seguenti.

Amleto - Shakespeare


L'opera di Shakespeare può essere considerata il dramma con il maggior numero di rappresentazioni teatrali e trasposizioni cinematografiche. Amleto, principe danese tormentato dai contrastanti sentimenti e paralizzato dalle esitazioni che gli impediscono di agire risolutamente in vendetta del padre ucciso, condensa tutta la crisi spirituale di un'epoca che volge al termine; dall'altra è simbolo dell'uomo eternamente in lotta con le antonomie della morale e con la necessità di scegliere ogni giorno il proprio agire.

Oblomov - Ivan Goncarov


Il'jà Il'ìč Oblómov è un proprietario terriero (la sua tenuta di trecentocinquanta anime è chiamata Oblómovka) che vive senza compiere alcuna attività particolare. Per la gran parte del tempo, giace su un divano o su un letto, circondato da poche persone, tra le quali il suo pigro, riottoso, ma fedele servitore Zachàr, senza il quale non riesce neanche ad indossare le scarpe e gli stivali. Vive in una casa di Pietroburgo, nel disordine e nella trascuratezza.

Bartleby lo scrivano - Herman Melville


Bartleby è il nome di un grigio, "invisibile" impiegato di Wall Street che, senza fornire spiegazione alcuna, man mano rinuncia al suo lavoro di copista e rimane immobile in silenzio a fissare un muro, imperturbabile a ogni tentativo di persuasione, mite e rispettoso ma graniticamente risoluto. In questo straordinario racconto (fra i più belli dell'intera letteratura americana) Melville dimostra da grande maestro di saper trattare con sottile humour e felice leggerezza anche temi angosciosi e ossessionanti come la follia, la predestinazione, l'incomunicabilità, l'alienazione.
«Un libro triste e veritiero»: come ebbe a dire Jorge Luis Borges di Bartleby lo scrivano.

Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr Hyde - Stevenson


Entrato ormai a far parte dell’iconografia popolare, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde, oltre a essere una esplicita metafora della eterna lotta tra il bene e il male, è soprattutto un attacco che Stevenson ha voluto sferrare contro la repressiva e puritana letteratura inglese del periodo vittoriano. Ma ben più profonda è la volontà di indagine psicologica dell’autore, che ha concepito l’onesto e “positivo” Jekyll come un uomo fragile, incerto, drammaticamente lacerato tra impulsi contrastanti, costretto a celare quegli istinti che il crudele e vizioso Hyde soddisfa senza freni né dubbi. Il famoso romanzo di Stevenson è seguito da Il ladro di cadaveri, Janet la storta, I Merry Men, Olalla: l’arte straordinaria dell’autore rende anche questi racconti dei piccoli capolavori.

Il processo - Franz Kafka


Josef K. condannato a morte per una colpa inesistente è vittima del suo tempo. Sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di "esistere". Ma come sempre avviene nella prosa di Kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. E allora tribunale è il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di Josef K. è processo: non resta che attendere l'esecuzione di una condanna da altri pronunciata.

La coscienza di Zeno - Italo Svevo


Rimasto incompreso per lungo tempo, "La coscienza di Zeno" è il più importante romanzo di Svevo e uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea. È il resoconto di un viaggio nell'oscurità della psiche, nella quale si riflettono complessi e vizi della società borghese dei primi del Novecento, le sue ipocrisie, i suoi conformismi e insieme la sua nascosta, tortuosa, ambigua voglia di vivere. L'inettitudine ad aderire alla vita, l'eros come evasione e trasgressione, il confine incerto tra salute e malattia divengono i temi centrali su cui si interroga Zeno Cosini in queste pagine bellissime che segnarono l'inizio di un modo nuovo di intendere la narrativa. Primo romanzo "psicoanalitico" della nostra letteratura, quest'opera rivoluzionaria seppe interpretare magistralmente le ansie, i timori e gli interrogativi più profondi di una società in cambiamento.

Il fu Mattia Pascal - Luigi Pirandello


«Una delle poche cose, anzi forse la sola ch'io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal.» Ma anche la certezza del proprio nome dovrà svanire ben presto nella vita del bibliotecario Mattia Pascal. A lui il caso ha dato una clamorosa possibilità: azzerare il proprio passato e cominciare una nuova vita. Moglie, suocera e amici lo riconoscono nel cadavere di un suicida e lo credono morto. Ricco grazie a una vincita al gioco, può rifarsi una nuova vita e inventarsi il ruolo di Adriano Meis. Ma la libertà appena acquisita si rivela in realtà una ferrea prigione... Il romanzo capolavoro di Pirandello, pubblicato nel 1904, un umoristico e grottesco scandaglio della realtà piccolo-borghese che evidenzia l'impossibilità per l'uomo di essere davvero artefice del proprio destino.

Gli indifferenti - Alberto Moravia


« Essendo nato e facendo parte di una società borghese ed essendo allora borghese io stesso, 'Gli indifferenti' furono tutt'al più un modo per farmi rendere conto di questa mia condizione. [...] Che poi sia risultato un libro antiborghese è tutta un'altra faccenda. La colpa o il merito è soprattutto della borghesia»

Lo straniero - Albert Camus


Pubblicato nel 1942, Lo straniero, un classico della letteratura contemporanea, sembra tradurre in immagini quel concetto dell’assurdo che Albert Camus andava allora delineando e che troverà teorizzazione nel coevo Il mito di Sisifo. Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Come Sisifo, Meursault è un eroe “assurdo”: la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire. “È una verità ancora negativa,” ebbe a scrivere Camus in una prefazione per un’edizione americana dello Straniero, “senza la quale però nessuna conquista di sé e del mondo sarà mai possibile.”


Ragazzi, di questa puntata ho letto Amleto, Stevenson, e Lo straniero. Gli altri non rientrano tra i classici che vorrei assolutamente leggere.

E voi, miei affezionati lettori?
Quali di questi avete già letto?
Quali di questi volete leggere?

Commenti

  1. Come te ho letto l'Amleto e Stevenson, che ho adorato ed è stato il primo e unico libro comprato in lingua, con accanto la traduzione:) Tra i libri di scuola ho letto anche "Il fu Mattia Pascal", che devo dire non mi ha colpito particolarmente! :)

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    1. Oooh finalmente abbiamo letto gli stessi classici *-*

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