Recensione: La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani

Sulla scia del successo delle montagne nei romanzi, La manutenzione dei sensi spicca come una lettura capace di regalare armonia e dolci e romantici ricordi delle emozioni che riesce a suscitare.


Titolo: La manutenzione dei sensi
Autore: Franco Faggiani
Editore: Fazi Editore
Prezzo di copertina: €16.00
Data di uscita: 1 febbraio 2018
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Trama:
A un incrocio tra casualità e destino si incontrano Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne, un passato brillante e un futuro alla deriva, e Martino Rochard, un ragazzino taciturno che affronta in solitudine le proprie instabilità. Leonardo e Martino hanno origini ed età diverse, ma lo stesso carattere appartato. Il ragazzo, in affido temporaneo, non chiede, non pretende, non racconta: se ne sta per i fatti suoi e non disturba mai.
Alle medie, però, a Martino, ormai adolescente, viene diagnosticata la sindrome di Asperger.
Per allontanarsi dalle sabbie mobili dell’apatia che sta per risucchiare entrambi, Guerrieri decide di lasciare Milano e traslocare in una grande casa, lontana e isolata, in mezzo ai boschi e ai prati d’alta quota, nelle Alpi piemontesi.
Sarà proprio nel silenzio della montagna, osservando le nuvole in cielo e portando al pascolo gli animali, che il ragazzo troverà se stesso e il padre una nuova serenità. A contatto con le cose semplici e le persone genuine, anche grazie all’amicizia con il burbero Augusto, un anziano montanaro di antica saggezza, padre e figlio si riscopriranno più vivi, coltivando con forza le rispettive passioni e inclinazioni.
Una storia positiva è al centro di questo romanzo che trabocca di umanità e sensibilità autentiche e che contiene una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità.
Un romanzo sul cambiamento, la paternità, la giovinezza, in cui padre e figlio ritroveranno la loro dimensione più vera proprio a contatto con la natura, riappropriandosi di valori irrinunciabili come la semplicità e la bellezza.


Recensione:
A tutti i lettori sarà capitato almeno una volta nella vita di amare un libro talmente tanto da andare a cercarlo in altre penne, altre letture, altre storie e altre pagine. Nella maggior parte dei casi succede che il confronto non è possibile e che i due sono diversi perché toccano parti differenti del cuore, come è successo anche per me. Dopo il successo de Le otto montagne di Cognetti, amatissimo da me, sembra che i libri sulle montagne e la loro spiritualità siano diventati di moda, allora un po' si va coi piedi di piombo, ma quando l'istinto ti tenta diventa difficile fare resistenza. Così ho ceduto al fascino de La manutenzione dei sensi, un po' perché i libri li scelgo in base al titolo e un po' perché la trama aveva quella nota di originalità che volevo scoprire.
- Mi racconti la storia?-. - Di chi? -. - La tua, la mia -.
La manutenzione dei sensi è una storia che scalda il cuore e lo fa lentamente, come l'amore che nasce e cresce tra Leonardo e Martino: padre e figlio adottati l'un dall'altro per avvitare i bulloni di una vita un po' sghemba, per rimparare ad amare o per imparare a farlo sin dal principio. Un legame forte che si basa sui silenzi, sui confini all'interno della casa, sul vivere giorno per giorno, sull'incontro con se stessi tra quelle montagne salvifiche che insegnano anche l'indipendenza, anche il lasciar scorrere e l'attesa.
Ci sono cose che per averle basterebbe semplicemente avvicinarsi, allungare una mano. Ma a me, sempre pronto a salire su una cima himalayana, molte volte il coraggio di fare quel piccolo, essenziale gesto era mancato.
Franco Faggiani è riuscito a scrivere di tutto questo con una prosa pacata e armoniosa dove le emozioni che vuole trasmettere hanno un qualcosa di dolce e frangibile, melodioso ed effimero. Ma quel che non è transitorio, anzi, assume tonalità romantiche come solo le belle cose della vita e ormai passate hanno, è la memoria di queste emozioni. A distanza di tempo e di un paio di libri ancora ricordo certi passaggi e quel che mi hanno suscitato, alcuni gesti e dialoghi tra i personaggi, le descrizioni di quegli spazi che sono stati la colonna sonora di questa storia che davvero si fa fatica a dimenticare.

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