Recensione: Il contrario delle lucertole di Erika Bianchi

Il contrario delle lucertole è un quadro famigliare indimenticabile capace di trasmettere molteplici emozioni, anche contrastanti.

Il contrario delle lucertole di Erika Bianchi

Titolo: Il contrario delle lucertole
Autore: Erika Bianchi
Editore: Giunti Editore
Prezzo: €16.00
Data di uscita: 6 settembre 2017
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Trama:
1948, Dinard, sulle coste settentrionali della Francia: nel cuore di un luglio leggendario, quello in cui Gino Bartali scala la Francia a pedalate facendo sognare uomini e donne appena usciti dagli orrori della guerra, un gruppo di tecnici segue il campione. Tra loro Zaro Checcacci, giovane meccanico nativo – come “Ginettaccio” – di Ponte a Ema, che durante una delle serate euforiche dopo una tappa vinta incontra Lena, giovanissima cameriera bretone. Il tempo di una notte e la carovana del Tour riparte, lasciando Lena sola, e ignara di portare nel ventre Isabelle, che nascerà nove mesi dopo. 
Ponte a Ema, 1959. Nell’officina di biciclette di Zaro, ormai sposato e padre di un bambino, Nanni, si presentano Lena e Isabelle, che ha dieci anni. Zaro non vorrà mai riconoscerla come figlia, eppure tra Isabelle e Nanni si instaurerà un rapporto di fratellanza profonda.
Vent’anni dopo, mentre soffia il vento della contestazione, Isabelle è una giovane donna che non è mai voluta salire su una bicicletta. Ma è sopravvissuta all’infanzia e dà alla luce due bambine, Marta e Cecilia, destinate a portare nel loro cammino e nel loro stesso corpo le tracce della storia che le precede… Mentre Marta, la primogenita, trova uno spazio nel mondo, dentro l’animo di Cecilia si apre la voragine spaventosa e seducente della fame, capace di divorare anche un’intelligenza straordinaria come la sua.

Recensione:
Le storie di famiglie zoppe, per così dire, mi sono sempre piaciute. Sarà che personalmente trovo importante il modo in cui le famiglie plasmano il nostro essere, sarà che niente e nessuno riesce a lasciare il segno come la famiglia, ma quelle zoppe nei libri mi sono sempre piaciute. Il contrario delle lucertole di Erika Bianchi narra di varie generazioni della stessa famiglia la cui genesi inizia con un errore fatto in gioventù, una gravidanza mai voluta, una maternità che esiste per inerzia, un'altra gravidanza dettata dalle aspettative della società e per ricambiare l'amore di un marito affettuoso; e poi delle bambine, Cecilia e Marta, che devono convivere con questo debito saldato ma non in maniera indolore, con quella mamma, Isabelle, che finge una magia per sparire dal mondo con conseguente impatto sulla loro vita, ed in particolare su quella di Cecilia.
Vorrei averla avuta io la costanza delle tue passioni, quell'istintiva fedeltà alle radici che ti ha fatto venir su dritto come un cipresso. Io somiglio più a un ulivo, piena come sono di nodi ingarbugliati, con queste radici larghe che sforano in superficie e scappano dappertutto. Ho la scorza crepata ma la linfa delle mie foglie è ancora quella acre della rabbia che non passa.
Il romanzo di Erika Bianchi, forte e saldo come l'amore di una madre, è un romanzo corale che va a ritroso nel tempo perché per capire il presente bisogna sapere il passato, andare all'incontrario. Un romanzo capace di far provare rabbia, tristezza e quel senso di impotenza per quelle che sono delle vittime delle emozioni e dei gesti impulsivi degli adulti spesso incapaci di prendersi le loro responsabilità. Il contrario delle lucertole è un quadro di personaggi indimenticabili e di donne straordinarie nonostante tutto, un romanzo che mescola il dialetto fiorentino ai ricordi dei migliori anni italiani sul ciclismo; abbraccia intrecci famigliari, rimpianti, promesse non mantenute, il marciume dell'uomo, la bontà senza prezzo di un altro: Il contrario delle lucertole è un romanzo che va letto lentamente, senza fretta, per far propria ogni storia narrata.

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