Novembre: tra bei libri e tante paure


Novembre si chiude con una serenità che mi voglio godere fino in fondo dopo tanti giorni pieni di angoscia e dopo tutte quelle notti insonni. Delle volte mi mancano quelle notti dove il sonno è profondo e privo di preoccupazioni, ma dall'altra parte ho fiducia nel fatto che appena ogni cosa andrà al suo posto molta dell'ansia che provo verso il futuro lascerà il posto ad una serenità più stabile e non più effimera. Spesso mi capita di pensare che crescere sia davvero una fatica, che diventare adulti fa parte del crescere e crescere è davvero faticoso.
Quello che però non è affatto faticoso per me è leggere, e di seguito vi propongo le mie letture del mese.


Tutto è possibile di Elisabeth Strout è il seguito, si fa per dire perché in realtà non si tratta di una saga, di Mi chiamo Lucy Barton, dove si scoprono tutti i protagonisti e la vita ordinaria di tutti gli abitanti del suo paese natio. Un romanzo pacato, dalla prosa delicata e asciutta di un'immensa autrice.


Questo mese, oltre a riscoprire Elisabeth Strout, ho anche scoperto l'amata Cristina Caboni, che so essere capace di far innamorare i suoi lettori con le sue storie incolla-pagine. La rilegatrice di storie perdute non è da meno, che mi ha immersa in atmosfere raffinate e profumate di libri e di pagine segrete tramandate nel tempo.


The Hate U Give ha fatto scalpore in America per la sua storia di razzismo e di lotta, di coraggio e di verità. Un romanzo per far riflettere i più giovani, complice la scrittura terra terra dell'autrice che l'ha vista arrivare in cima alle classifiche di libri venduti e presto anche nelle sale cinematografiche.


Il grande Grabski è un libro geniale dall'umorismo brillante e, diciamolo, anche una bella ed innocente presa in giro verso un occidente che rende la psicoanalisi e le pratiche spirituali come pilastro della propria vita oltre che la soluzione più veloce ai problemi, anche se molto cara.


A caccia nei sogni di Tom Drury è il secondo volume della trilogia di Grouse County, la cui delusione non mi ha neanche stupita dato che il primo mi aveva lasciato un senso di insoddisfazione che, però, speravo di colmare con il secondo libro. Purtroppo non è stato così.


Ho sempre desiderato leggere Chi manda le onde di Fabio Genovesi, ma chissà perché ho sempre rimandato. Con Il mare dove non si tocca ho come voluto fare ammenda con questo scrittore che, me lo sentivo, avrei amato. E il mio istinto non sbaglia mai, perché ho amato Fabio Genovesi, ho amato il suo libro, ho amato come ne parla lui: amore allo stato puro.


Il fiore d'inverno è l'ultimo romanzo pubblicato di Corina Bomann che, si sa, sforna libri come se fossero i biscotti sotto Natale. E Natale e la sua magia infatti fanno da sfondo a questo romanzo avvincente e, forse, il mio preferito dell'autrice finora.


Dunque novembre è stato un mese molto positivo dal punto di vista delle letture, anche il vostro?

Un abbraccio,
Siham

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