Recensione: La femmina nuda di Elena Stancanelli

Candidata al Premio Strega dell'anno scorso con il suo La femmina nuda, Elena Stancanelli è stata la prima pubblicazione de La nave di Teseo dopo il rumoroso divorzio di Elisabetta Sgarbi dai colossi dell'editoria. Un libro su cui non hanno esitato a scommettere e che ha attirato l'attenzione dei media su un fenomeno poco conosciuto e discusso, quello dello stalking al femminile, ma che io ho apprezzato più per la narrazione dell'ossessione che per il tema.

La femmina nuda di Elena Stancanelli

Titolo: La femmina nuda
Autore: Elena Stancanelli
Editore: La nave di Teseo
Prezzo: €17.00
Data di uscita: 31 marzo 2016

Trama:
Anna è una donna intelligente, bella, con un lavoro interessante, ma di colpo tutto questo non serve più. Dopo cinque anni la sua storia d'amore con Davide affonda in una palude di tradimenti, bugie, ricatti. E la sua vita va in pezzi. Si trasforma in un'isterica, non dorme, non mangia, fuma e si ubriaca ogni sera per riuscire ad addormentarsi. Compulsivamente inizia a frugare nel telefonino di lui nelle chat, sui social. Non sa cosa sta cercando, non sa perché lo sta cercando. Per un anno rimarrà prigioniera di quello che lei stessa chiama il regno dell'idiozia, senza riuscire a dirlo a nessuno. Questo racconto è la sua confessione, sotto torma di lettera, a Valentina, la sua più cara amica, che l'ha vista distruggersi sera dopo sera. Anna dice tutto, senza pudore. I dettagli umilianti e ridicoli, l'ossessione, la morbosità. Anna somiglia a tutti noi, che combattiamo questa guerra paradossale che chiamiamo amore. Ogni tanto vinciamo, più spesso perdiamo. L'unica cosa su cui possiamo sempre contare, l'unica capace di indicarci i nostri confini, i nostri bisogni, è il corpo. E sarà al corpo che Anna si aggrapperà per sconfiggere il dolore.


Recensione:
Come un flusso di coscienza Anna racconta, in una lunga lettera all'amica, del suo Anno nel regno dell'idiozia. Ha quaranta anni e una convivenza con Davide che ormai è passata per tutte le fasi del suo ciclo di vita, scopre per puro caso che il suo compagno la tradisce con un'altra donna. Si tratta di una coppia che è agli sgoccioli e forse quel tradimento è stata una benedizione per entrambi che non volevano decidersi di lasciarsi andare, d'accordo sul vivere una vita di coppia che ormai non fa nessun tipo di rumore caduta nell'oblio della rassegnazione. 
Anna non vuole lasciare Davide e inizia inconsapevolmente il suo anno nel regno dell'idiozia: lo controlla su Facebook, controlla i suoi messaggi, lo chiama in continuazione, essenzialmente lo stalkera. Elena Stancanelli ci mostra il volto femminile dello stalking, ché non è che non ne sentiamo parlare allora vuol dire che non esista.
Anna non si comporta così perché ama ancora Davide, di lui non gliene può importare di meno, è che lei non accetta l'idea che lui sopravviva, che lui viva senza di lei. E le importa ancora di più di Cana, l'amante dell'ex compagno battezzata da lei così perché legata al suo cane. Anna la studia, la segue, la analizza, e conversa con lei nella sua tesa, una volta da amica, altre da nemica.
La femmina nuda di Elena Stancanelli, candidato al prestigioso Premio Strega del 2016, è il un libro di confessione di una donna che vive un'ossessione malata. Una malattia il cui dolore deriva dall'abbandono e dall'autolesionismo emotivo. Per tenerne traccia, una volta presa consapevolezza della sua malattia, scrive una lunga lettera all'amica Valentina raccontandole di come la sua vita sia stata inghiottita da una fissazione, fino a sfiorare la follia, quella che confonde il giorno con la notte, la luce con il buio.
Quello di Anna è un crollo devastante di una vita prima ordinaria dettata dai ritmi quotidiani il cui nuovo punto di riferimento è quella palla blu sul telefono cellulare con la quale geolocalizza Davide monitorando i suoi movimenti. Una vita che sembra essere adattata perfettamente all'autoumiliazione, all'autodistruzione e alla ininterrotta perdita della sua dignità.
Quando ti succede qualcosa di brutto, un incidente, una malattia, o qualcosa di stupido ma incredibilmente doloroso come è successo a me, diventi una persona danneggiata. Per sempre.
Al centro del romanzo di Elena Stancanelli e dell'ossessione della sua protagonista, però, c'è anche il corpo che diventa l'emblema del peccato carnale e l'unica forma di initimità esistente per Anna. La fisicità, l'idea che Davide faccia sesso con un'altra donna la corrode dall'interno fino a diventare un fantasma dalla faccia scavata, a fare uso di Xanax, a non uscire più di casa. E quell'ossessione che apparentemente sembra per Davide, ci si rende conto che invece è per Cane. E in quell'ossessione trova quasi sicurezza e protezione mentre il lettore non può che provare pena e compassione per una protagonista alla deriva.
La femmina nuda di Elena Stancanelli è un fiume in piena con la sua forza, il modo di raccontare senza censure il sesso in tutte le sue forme, spesso volgare senza mai toccare però l'oscenità. Una storia cinica e affogata nell'amarezza per quasi tutta il suo sviluppo, fino a scoppiare in un'isteria comica e si vede una Anna che si spoglia di tutto il suo essere donna diventando solo una femmina nuda.

Commenti