Recensione: Il viaggio di Elena Bartolomei

Ci sono libri in cui tutto stona: personaggi, trama e sviluppo della stessa; Il viaggio di Elena Bartolomei è uno di questi.


Titolo: Il viaggio
Autore: Elena Bartolomei
Editore: Bonfirraro Editore
Prezzo: €15.90
Data di uscita: 11 maggio 2016

Trama:
Amelia è una giovane e brillante ginecologa, senza grande stima di se stessa, ma apparentemente felice della sua vita tranquilla a fianco di un uomo facoltoso che dice di amarla. Fino al giorno in cui lui la picchia, lasciandola sospesa in una dimensione extra-corporea che non conosce e che la spaventa. Un sogno? La morte? Amelia non lo sa, ma dovrà esplorarla in compagnia di alcuni personaggi intenzionati ad aiutarla. Non li riconoscerà immediatamente. Soltanto molto più tardi scoprirà le loro identità, parti fondamentali del suo vissuto: un bagaglio imprescindibile per questo viaggio in cui ricordi, letteratura e politica s'intrecciano continuamente. Il percorso esistenziale parte da Roma per giungere in Colombia, paese tormentato da una guerra civile senza fine. Qui, nella missione di Medici Senza Frontiere, il viaggio dell'anima e quello fisico si ricongiungeranno in un suggestivo cerchio magico che condurrà la protagonista, insieme a tutti i suoi fantasmi letterari e alla sua coscienza civile, in bilico tra la Colombia e Cuba, a trovare lì l'inizio e la fine di tutto...


Recensione:
Dopo tanti libri belli era assolutamente certo che dovesse capitarmi, prima o poi, un libro che non avrei digerito. Il viaggio di Elena Bartolomei è lo sfortunato di turno che, purtroppo, non si salva per nessun elemento caratterizzante. Il libro dell'autrice italiana è difficile da farsi piacere sin dalle prime pagine, con una protagonista alquanto irritante e certamente la prima persona, mal gestita, la rende ancora più seccante. Da amante della lettura da tutta la vita reputo -personalmente- la prima persona una scelta difficile che si può adottare solo con delle buone capacità di scrittura in modo che l' "io" non risulti essere così grave e ingombrante nella narrazione, in modo che sia semplicemente discreto. Con Il viaggio ci troviamo nel primo caso e la scelta stona maggiormente con la personalità della protagonista che, immersa nelle sue continue riflessioni, crea un muro tra sé e il lettore e il coinvolgimento emotivo è praticamente inesistente.

Il viaggio di Elena Bartolomei è un libro che in cui le vicende sembrano durare un battito di ciglia, come se l'autrice non vedesse l'ora di mettere un punto alla storia senza sviluppare, ad esempio, la crescita personale e la maturità di Amelia in quel viaggio spirituale che le permette di scoprire dentro di sé una nuova persona e che riesume ricordi di una vita precedente alquanto dolorosa.
Il romanzo di Elena Bartolomei poteva essere sviluppato in maniera diversa, più approfondita e più profonda; perché così come si presenta è come incompleto, sia dal punto di vista della scrittura che trovo abbastanza acerba, ma anche della trama che affronta temi abbastanza di spessore liquidati con superficialità.

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