Recensione: Il battito oscuro del mondo di Luca Quarin

Non c'è sensazione letteraria più brutta di quella che si prova con un romanzo che piace tantissimo ma che nelle ultime pagine stona fino a diventare tutto tranne che piacevole. Mi è successo recentemente con Il battito oscuro del mondo di Luca Quarin, che pare un italiano trapiantato nell'America delle contraddizioni e racconta una storia famigliare dalla pesante eredità umana fino a strafare e secondo me, toccare l'assurdo.

Il battito oscuro del mondo di Luca Quarin

Titolo: Il battito oscuro del mondo
Autore: Luca Quarin
Editore: Autori Riuniti
Prezzo: €15.00
Data di uscita: 21 aprile 2017

Sinossi:
Una famiglia di New Bedford, Massachusetts, dagli anni Sessanta ad oggi, tra ricchezze e potere, tra successi e cadute, intrighi, tradimenti, amore e bugie. Sullo sfondo dei grandi eventi della storia statunitense, i fratelli Elizabeth e William vivono le loro esistenze parallele cercando di comprendere il destino che li lega inesorabilmente al passato di una dinastia contorta e misteriosa. Una scrittura sontuosa, una capacità affabulatoria incredibile, e il pieno controllo delle tante linee narrative rendono questo romanzo una rivelazione, in grado di rappresentare l'universale dinamica del capitalismo e dell'umanità che ne è preda. Il grande romanzo americano, quest'anno, lo ha scritto un italiano.


Recensione:
Jhon e Abbey vivono un matrimonio inusuale dove a legarli è un amore non genuino, una sorta di dipendenza reciproca che paradossalmente li porta continuamente ad agire egoisticamente per conoscere la propria indipendenza e la propria individualità. Una sorta di apnea continua sotto un'acqua melmosa interrotta da brevi attimi di respiro pulito. Se Jhon si butta sul lavoro per valorizzare la sua identità, Abbey dà sfogo alla sua ninfomania senza freni. Un binomio distruttivo capace di allontanare ogni coppia, ma con loro due le cose si complicano e si stabilizzano con la nascita di William e poi di Elisabeth. I due, cresciuti senza la presenza e l'affetto genitoriale, troveranno l'un nell'altra il supporto di cui hanno bisogno, la comprensione che vogliono, la consolazione al disagio che li abita e la necessità urgente di capire il corso del loro destino. Un destino che sembra aver preso lo stesso tragitto dei genitori e la consapevolezza ne arriva solo quando sarà impossibile far loro delle domande e comprendere come la perversione, lo scandalo, e il peccato possano essere ereditari.

Il tutto in un'America capitale del mondo del consumismo, in un'America razzista, dell'invenzione, dell'innovazione, in un'America corrotta sempre in uno stato di dormiveglia, un'America che di onirico non ha nulla ma che è il sogno che tutti vivono dagli anni sessanta ad oggi. Ed è questa la scelta di Luca Quarin, autore italiano che magistralmente racconta un'America realistica, partendo dagli anni d'oro del paese con tutte le sue vicende storiche che si intrecciano a quelle dei personaggi del suo romanzo. Chapeau a Luca Quarin che sembra non perdere neanche per un attimo il controllo della sua narrazione evocativa, poetica e pulita nonostante la fangosità della storia.
Ma se l'autore non perde le redini della narrazione, a mio avviso perde il controllo sulla storia: come se avesse voluto strafare, Luca Quarin attende fino all'ultimo per rivelare i vecchi e pulsanti segreti della quotidianità inconscia dei protagonisti e lo fa esagerando. Per me quella che è stata una piacevole lettura sin dall'inizio si trasforma in un accumulo di verità amplificate fino a toccare l'assurdo tanto di indignare. Il battito oscuro del mondo è stata una dolce e armoniosa melodia che ha stonato proprio alla fine eliminando la magia creatosi sin dall'inizio in un unico e repentino attimo, oppure in una scelta letteraria troppo coraggiosa e rischiosa.

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