Recensione: Il nido di Tim Winton

Buongiorno, amanti della lettura!
Oggi vi propongo la mia opinione su Il nido, libro complesso, impegnativo, angoscioso ma quasi totalizzante.


Titolo: Il nido
Autore: Tim Winton
Editore: Fazi Editore
Prezzo: €19.50
Data di uscita: 19 gennaio 2017

Trama:
Tom Keely, ex avvocato ambientalista molto noto, ha perso tutto. La sua reputazione è distrutta, la sua carriera è a pezzi, il suo matrimonio è fallito, e lui si è rintanato in un appartamento in cima a un cupo grattacielo di Fremantle, da dove osserva il mondo di cui si è disamorato, stordendosi con alcol, antidolorifici e psicofarmaci di ogni sorta. Si è tagliato fuori, e fuori ha intenzione di restare, nonostante la madre e la sorella cerchino in ogni modo di riportarlo a una vita attiva. Finché un giorno s’imbatte nei vicini di casa: una donna che appartiene al suo passato e un bambino introverso. L’incontro lo sconvolge in maniera incomprensibile e, quasi controvoglia, permette che i due entrino nella sua vita. Ma anche loro nascondono una storia difficile, e Keely presto si immerge in un mondo che minaccia di distruggere tutto ciò che ha imparato ad amare, in cui il senso di fallimento è accentuato dal confronto continuo con la figura del padre, Nev, un gigante buono impossibile da eguagliare. In questo romanzo coraggioso e inquietante, Tim Winton si chiede se, in un mondo com- promesso in maniera irreversibile, possiamo ancora sperare di fare la cosa giusta.
Scritto con una prosa trascinante che rivela punte di umorismo nero e spietato, Il nido è il toccante racconto dell’incontro salvifico tra due solitudini che trovano l’una nell’altra un barlume di speranza. Una storia di miseria e fallimenti, dipendenze e marginalità, sullo sfondo di un’Australia ricca di contrasti, in cui la bellezza struggente dei paesaggi fa a pugni con la periferia urbana, straniante e ostile, dell’estremo lembo del mondo.


Recensione:
Nel suo nido, al decimo piano del palazzo Mirador nell'Australia occidentale, Tom Keely sembra osservare il mondo da cui si è isolato dopo aver assistito alla distruzione della sua carriera e dopo il fallimento del suo matrimonio. Così, senza più mezzi finanziari e mentre esclude anche la madre e la sorella dalla sua vita, assiste alla sua vita come parte passiva vivendola giorno per giorno; sembra intontito e stordito dal mix di alcol e psicofarmaci che sembrano l'unica cosa capace di placare quel senso di repulsione che prova per se stesso. Deciso, quindi, a lasciar morire il suo "io" più profondo, Keely non prevede l'entrata in scena della bella ma sciupata Gemma Buck e del suo innocente ma eccentrico nipote Kai. La prima sembra un'apparizione da un passato lontano quando lei e la sorella si rifugiavano a casa dei Keely per proteggersi dal padre alcolizzato e violento ed ora, a così tanti anni di distanza, sembra che il loro destino fosse segnato senza clemenza o possibilità di riscatto per Gemma; senza escludere il piccolo Kai che, seppur taciturno, sembra ossessionato dalla morte, dalla vecchiaia e dagli uccelli in via di estinzione. E saranno proprio questi ultimi ad avvicinare Kai al vecchio Keely, il quale controvoglia si ritrova coinvolto nella vita dei vicini e, addirittura, affezionarsi al nipote di Gemma. Forse è proprio il piccolo a scuotere Tom, a svegliarlo dal suo stordimento, a fargli muovere qualcosa dentro che non sia indifferenza, lui che nella vita non ha voluto compromessi: o essere vincitore, oppure un vinto.

Come un signore della guerra che baratta ostaggi nel deserto, avrebbe scelto la via più lunga e tortuosa fino al più infelice degli esiti.

Il nido di Tim Winton è un grandissimo romanzo che ruota attorno ad un grandissimo protagonista: Tom che non ha mai superato la morte del padre Nev al quale vorrebbe somigliare ma nega il fatto, Tom che solamente dopo aver rottamato il suo matrimonio prende consapevolezza di voler diventare padre, Tom che ha deciso di abbandonarsi alla disperazione più buia e che, forse grazie all'istinto di sopravvivenza animale, deciderà di rialzarsi e redimersi, di uscire dal suo nido isolato per proteggere chi ama.
Il romanzo di Tim Winton, ambientato in un' Australia contraddittoria dove il selvaggio e l'urbanizzazione sembrano essere in continua lotta, parla di un incontro tra imponenti solitudini, di violenza, ma anche di fragilità e di emarginazione, di rassegnazione, di disillusione e, soprattutto, di speranza, anche se lieve e tenue. Il nido è un romanzo impegnativo ma scorrevole, ricco di dialoghi e di battute brevi ma d'effetto, è uno di quei romanzi il cui finale aperto ci fa pensare alla possibilità che alla fine un riscatto per personaggi così sfiniti e abbandonati forse esiste.

Quindi non c'è nessuno che vuole farti del male? No. Il dolore è di meno. E' più una sensazione di tristezza. Come... Come se tutto va via, si spegne. E io non voglio. Tutto si spegne come quando finisce il giorno.

Commenti

  1. Sembra un libro che fa per me. Forse era proprio il libro che stavo cercando. La tua recensione mi invogliato a leggerlo. Lo farò. Grazie :)

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  2. É tra le mie prossime letture, di solito Fazi non delude mai ;)

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    1. Vero, la Fazi propone sempre letture che non deludono :)
      Buona lettura!

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  3. Volevo leggere questo romanzo e adesso ne sono ancora più convinta. Introspettivo, malinconico e disilluso, si fa per me.

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    1. Il nido è esattamente quello che hai detto tu in tre parole: bravissima! :)
      Buona lettura!

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  4. Ho letto e amato molto questo romanzo di Tim Winton. Mi è piaciuto il modo in cui sono stati affrontati temi attualissimi che coinvolgono tutti noi. Ho amato la fragilità dell'uomo, il desiderio di riscatto, l'imprevedibilità della vita :)

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    1. Anche io l'ho amato proprio per le cose che dici, per il realismo con cui vengono narrate le vicende e presentati i personaggi :)

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  5. Ho sentito parlare di questo libro in più occasioni, e devo dire che la trama mi attira molto, spero di riuscire a leggerlo al più presto :)

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