Recensione: Il caffè delle donne di Widad Tamimi

Buongiorno, amanti della lettura!
Oggi vi propongo la mia opinione su Il caffè delle donne, un libro che mi ha trovata in un periodo in cui cercavo delle risposte ai miei interrogativi. Il romanzo di Widad Tamimi quelle risposte non me le ha date, ma mi ha rassicurata, come se mi dicesse che non devo per forza trovarle, che non devo fare per forza una scelta. L'ho amato, l'ho amato con tutta me stessa, per questo e per tante altre cose.


Titolo: Il caffè delle donne
Autore: Widad Tamimi
Editore: Mondadori
Prezzo: €10.00
Data di uscita: 18 febbraio 2014


Trama:
Il caffè è un punto fermo nella vita di Qamar: espresso e vigoroso come lo beve la madre, ingentilito da un goccio di latte come piace al suo compagno, oppure fatto bollire tre volte, amaro e profumato di cardamomo, come ha imparato a berlo in Giordania. Da sempre Qamar è in equilibrio tra due mondi, ma lo ha scoperto solo il giorno del suo quattordicesimo compleanno, quando è diventata ufficialmente donna. Sottratta a ogni contatto promiscuo, costretta a una improvvisa separazione dagli amici, Qamar deve confrontarsi con le differenze profonde tra le due culture di cui è figlia. Eppure, nelle lunghe giornate trascorse con le donne di famiglia, impara a curare il corpo come ogni sposa deve saper fare, a cucinare, a essere seducente e insieme modesta. Ed è durante queste lunghe ore al femminile che viene introdotta all'antico, affascinante rituale del caffè: nonna, zie, sorelle, riunite nel salotto si scambiano confidenze e si preparano a conoscere il destino. Solo una, ogni giorno, è la prescelta per l'interpretazione dei fondi da parte di Khalto Sherin, che sa leggere nel sedimento i segreti del cuore e del futuro. Anni dopo, di fronte al dolore di una maternità mancata, Qamar sentirà la necessità di recuperare le proprie radici e ripensare alle parole ascoltate il giorno lontano in cui lesse la propria vita nel sedimento. Scegliere gli ingredienti del proprio caffè, deciderne aroma e intensità, significa capire che gusto vogliamo dare alle nostre giornate.


Recensione:
Ci sono libri inaspettati che sembra ci abbiano da sempre attesi. E se penso a Il caffè delle donne, "dove sei stato fino a questo momento?", ho come la sensazione che lui mi risponda "sono sempre stato qui, ti stavo aspettando". E' stato come trovare l'anima gemella, quella che alcuni sanno che c'è, è là fuori, arriverà quando sarà il momento. E che momento ha scelto Il caffè delle donne, se non quello in cui mi stavo dimenticando le mie origini e, addirittura, in un attimo di rabbia ho gridato di odiare. Non mi illudo, ci saranno sempre questi momenti, ma sono sicura che ci saranno sempre anche libri come quello di Widad Tamimi a farmi far pace con quel che non posso rinnegare.

Nel petto si è depositato un lago di lacrime ferme. Sedimentano, anche loro, dietro una diga chiusa che non le lascia scorrere. Acqua che brucia, di freddo e caldo al tempo stesso.

Qamar, la protagonista de Il caffè delle donne, non ha avuto modo di disconoscere le sue origini perché a distrarla è stata una vita aperta grazie ai genitori moderni che, però, non hanno voluto tagliare le radici a cui lei è ancorata e che sin da piccola mandavano lei e la sorella ad Amman dalla nonna e dalla famiglia del padre. Qui si scontra con una realtà diversa da quella milanese, ma è pur sempre una bambina senza restrizioni e senza limiti che può giocare tutto il giorno senza dover moderare i suoi comportamenti perché la gente cosa penserebbe, macchiando il suo onore. E l'amore non ha limiti, l'amore non ha religione, l'amore con l'onore non deve averci nulla a che fare, l'amore non ha età. Qamar si innamora e di quell'estate le rimarrà solo il sapore di un bacio che sa di paura, di inesperienza, di sogni che vanno al di là dell'orizzonte; le rimarrà anche la profezia incompleta sulla sua vita futura, sui figli che rifiuteranno il suo utero e sugli amori di cui non saprà nulla.

Le difficoltà in una coppia arrivano sempre, bisogna lasciare sedimentare. Perché l'amore è come il caffè.

Ormai adulta e lontana dal mondo arabo che mai prenderà le distanze da lei, Qamar inizia a vivere quella profezia con paura e persa nelle sfere più cupe della sua emotività. Fare i conti sempre con una madre inaffettiva che un abbraccio spontaneo non glielo ha mai dato, cercare di non rompere ciò che già la perdita del feto ha spezzato nel suo legame con Giacomo, così innamorato di lei ma anche così sfinito da questa lotta continua che Qamar vive: occidente contro oriente; una lotta che la protagonista decide di vincere prendendo l'aereo e tornando in quella terra che tanto le ha dato ma che tanto le ha anche tolto.

Amman è diventata l'utopia in cui trovare rifugio ogni volta che la quotidianità è stata scomoda, stretta o inappagate. E' diventata l'irraggiungibile chimera, l'incontestabile perfezione, l'inviolabile origine di tutte le cose, della mia vita, della mia identità. Amman, l'inaccessibile Amman.

Il caffè delle donne, opera prima della giovane Widad Tamimi non lo sembra per niente passando invece per una penna esperta, precisa e paziente. Capace di trasmettere in tutta la loro intensità le emozioni vissute dalla protagonista, Il caffè delle donne mi ha conquistata nel giro di pochissime pagine. Intenso come il caffè che la madre di Qamar prepara, di grande trasporto, si alterna tra presente e passato, tra due vite che sembrano l'una l'opposto dell'altra ma che convivono senza prevalere sull'altra. Un romanzo sulle donne, per le donne, indipendentemente dalla cultura a cui appartengono di nascita; un romanzo travolgente capace di arricchire l'anima del lettore da ogni punto di vista, un romanzo che ho amato con tutta me stessa. Come amo le mie origini, nonostante tutti gli interrogativi che quelli come me e Qamar si fanno quotidianamente, quelli in bilico tra due mondi.


Espresso non è il mio genere, ha ragione mia madre. È troppo penetrante, quasi invadente. Ti sciocca e se ne va. Come al bancone del bar. Invece io ho bisogno di sedermi, di lasciar scorrere i pensieri e fissare il mio equilibrio. La sorte ti tocca comunque, tanto vale affrontarla a colazione.

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