Recensione: Tasmania Blues di Helen Hodgman

Buongiorno, amanti della lettura!
Oggi vi propongo la mia opinione su Tasmania Blues, un libricino che mette al centro della narrazione una vita solitaria ed apatica di una donna fragile.


Titolo: Tasmania Blues
Autore: Helen Hodgman
Editore: Edizioni Socrates
Prezzo: €12.00
Data di uscita: 21 ottobre 2016

Trama:
Erano giorni infiniti, l’orologio segnava invariabilmente le tre del pomeriggio, qualsiasi cosa gli si facesse. Potevi provare a metterlo sottosopra. Potevi cercare di coglierlo in fallo, spuntando improvvisamente da dietro la porta per prenderlo di sorpresa. Non importava cosa escogitavi, il giorno finiva in quel momento e non rimaneva più nulla con cui colmarlo.


Recensione:
Il cielo limpido e azzurro che sembra affacciarsi sul mare baciato dal sole, lo stesso mare che la protagonista di Tasmania Blues ripudia di giorno e nel quale si immerge nella notte, come per purificarsi l'anima in privato. Incurante e senza timore verso l'oscurità che le si apre sotto i piedi, la giovane donna vive la sua vita esattamente così: con miopia.
Diventata moglie e madre per caso, "incastrata" da un destino contro cui non ha avuto la forza ed il coraggio di ribellarsi, si adatta con velocità ed apatia alla sua gravidanza indesiderata e al matrimonio con un uomo che forse neanche ama; e forse neanche lui ama lei così indifferente e poco presente nella quotidianità della moglie. Intanto c'è proprio la quotidianità da portare avanti, con lo spettro della depressione post partum che le immobilizza sempre l'emotività, tranne il martedì e il giovedì. Due giorni a settimana che hanno del sacro perché toccano il desiderio di fuga della protagonista dalle sue responsabilità di madre. Due giorni nei quali lei può lasciare la figlia alla suocera per vedersi con i due migliori amici, destinatari dell'amore nella stessa misura del marito. E il tutto le dà un senso di liberazione, come quando guarda quei cieli azzurri disturbata dall'ossessione della sua vicina per la cura del prato.

Dopo che il sole spuntò dall'invisibile fessura tra mare e cielo, l'acqua si tinse momentaneamente di rosso, come ricoperta di una chiazza di sostanza post-parto.

In Tamania Blues leggiamo di una protagonista confusa emotivamente, piena di cinismo e di spallucce verso le piccole cose della vita che formano quelle grandi ed essenziali. E non ci sono sensi di colpa per questa donna così sola e depressa in uno stato dalla bellezza devastante ma anch'esso isolato. Il tutto scorre lento, come il tempo che per la protagonista che si dilata, mentre realmente il tutto scorre senza freni, con sensualità e noia. Una calma piatta di una donna fragile che sfocia in un epilogo inatteso ed imprevedibile, senza però discostarsi dalla mente malata e dalla personalità confusa della protagonista
Tasmania Blues è un libro dalle poche pagine che pone al centro dell'attenzione il peso esistenziale di una donna bisognosa di aiuto, con un linguaggio elaborato contro un'apparenza semplice, che si sposano alla perfezione con la lentezza della narrazione lasciando quel senso di sospeso e di non concluso: da assaporare quando si desidera una lettura particolare le cui poche pagine sono un peso rilevante capace di turbare il lettore.

Vi era un messaggio in tutto questo, non oggi non era il giorno per coglierlo.

Commenti

  1. Siham! <3 Mi hai davvero incuriosita, non avevo mai sentito parlare di questo breve romanzo. Sembra molto profondo e adoro quei libri che in poche pagine riescono a raccontarti un mondo intero!

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    1. Li adoro anche io, Adele :) Li chiamo "i brevi ma intensi".

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