Recensione: Melody di Sharon M. Draper

Buongiorno, amanti della lettura!
Oggi vi parlo in modo sconnesso come tutte le volte in cui un libro mi ruba il cuore, di Melody. Un libro profondo, dalla scrittura diretta e disarmante, capace di far riflettere ed emozionare come poche storie. Melody è consigliato per tutti: per i più piccoli per educarli alla disabilità, per i grandi per spazzare via l'ignoranza, per tutti noi che spesso diamo per scontate e sottovalutiamo tutte le cose che abbiamo.


Titolo: Melody
Autore: Sharon M. Draper
Editore: Feltrinelli
Prezzo: €13.00
Data di uscita: 28 gennaio 2016

Trama:
Melody ha una memoria fotografica eccezionale. La sua mente è come una videocamera costantemente in modalità "registrazione". E non c'è il tasto "Cancella". È l'alunna più intelligente della scuola, ma nessuno lo sa. Quasi tutti - compresi i suoi insegnanti e i medici - ritengono che lei non abbia alcuna capacità di apprendimento, e fino a oggi le sue giornate a scuola sono state scandite da noiosissime ripetizioni dell'alfabeto. Cose da prima elementare. Se solo lei potesse parlare, se solo potesse dire che cosa pensa e che cosa sa... Ma non può. Perché Melody non può parlare. Non può camminare. Non può scrivere. Melody sente scoppiare la propria voce dentro la sua testa: questo bisogno di comunicare la farà impazzire, ne è certa. Finché un giorno non scopre qualcosa che le permetterà di esprimersi. Dopo undici anni, finalmente Melody avrà una voce. Però non tutti intorno a lei sono pronti per quello che dirà. Età di lettura: da 12 anni.


Recensione:
Ci sono libri che sanno scavare dentro di te a tal punto da riportare a galla ricordi finiti nel dimenticatoio. Come Melody che da quel luogo della mente mi ha ricordato di quando avevo circa tredici anni, in quel parco giochi pieno di colori e di bambini sorridenti, io me ne uscii con una frase che subito dopo averla pronunciata sembrava aver rotto l'aria. Al ricordo di quella sensazione e di quelle parole, vorrei che si aprisse una voragine sotto i miei piedi e che mi inghiottisse. Melody è stato questo e tanto altro per me.

Soffro di tetraplegia spastica, detta anche paralisi cerebrale, una condizione che limita l'uso del corpo ma non della mente.

Melody mi ha fatta sentire impotente di fronte alle parole da lei pensate ma non pronunciate e mi ha fatta pensare a noi, noi che abbiamo questa straordinaria capacità di cui ci dimentichiamo, a tal punto che spesso usiamo per ferire chi amiamo; mentre Melody e tutti i bambini come lei, vorrebbero solo esprimere in lettere il loro amore a chi amore dà loro. Melody è una bambina così intelligente da lasciare sorpresi, da commuovere. E di commozione, mentre leggevo, ce n'è stata parecchia: di fronte a una disabilità pervasiva e ingiusta come quella di Melody, come sono ingiuste tutte le disabilità che esistono, il cuore si gonfia di tristezza. Perché Melody rappresenta tutti quei bambini noi definiamo speciali e, sebbene io odi questo termine perché non è altro che un modo meno palese di dire diverso, è anche un termine che si abbina perfettamente a loro e a Melody: una intelligenza acuta, una testardaggine e una determinazione che noi che abbiamo quattro arti funzionanti perfettamente usiamo poco per fare della nostra vita la vita che vogliamo davvero. E poi ci sono anche gli eroi senza mantello, quelli che lottano per la sopravvivenza dei propri figli, contro i pregiudizi delle persone, la compassione dai tratti dettati dall'ignoranza di altre persone, dalle infrastrutture non adatte alle carrozzine, dagli insegnanti incompetenti, gli scarsi progetti scolastici e coinvolgere questi bambini bellissimi e la retrogada idea che la disabilità è equivalente alla stupidità, secondo la quale equivale, per i più pragmatici, ad uno spreco di risorse.

Le parole mi turbinano intorno da sempre come fiocchi di neve, tutte delicate e diverse, e tutte mi si sciolgono in mano prima che le tocchi. Dentro di me le parole si ammassano in cumuli enormi. Montagne di frasi, di locuzioni e di idee interconnesse.

Melody è un libricino che vale per tutta la vita, per tutti: profondo nelle sue poche pagine, si incolla nella mente. Mi sono commossa a leggere di Melody, di quei genitori così coraggiosi, della vicina di casa che ha sempre creduto nella bambina; mi sono commossa a leggere di altri bambini stupendi, di tutti quegli insegnanti che hanno deciso di curare questi bambini e ne hanno fatto uno scopo nella vita. Melody mi ha anche mostrato l'ignoranza delle persone, la cattiveria di alcuni bambini che, per carità, sono pur sempre dei piccoli ingenui ma che in qualche modo hanno assorbito i pregiudizi di chi li ha educati o, semplicemente, di questa società tumorale in cui il diverso è anormale e l'anormale è da evitare.
Melody, poi, mi ha riportato alla mente tutte quelle volte in cui mi trovo a lamentarmi delle piccole e insignificanti cose della vita quotidiana, che in quel momento sembrano meritare tutta l'attenzione del mondo, ma che con il senno di poi mi fanno solo sprofondare in una vergogna personale che è quasi peggio di quella pubblica perché impregnata dalla consapevolezza. Melody, infine, mi ha insegnato che anche lei, malgrado la sua disabilità, è riuscita a mettere quest'ultima in secondo piano quando una situazione peggiore si è abbattuta sulla sua famiglia. Ecco cosa mi ha insegnato quella testarda e fantastica bambina.

Quando dormo, sogno. E nei sogni posso fare ogni cosa. Quando si mettono insieme le squadre per i giochi in cortile, vengo scelta per prima. E corro come un razzo!

Sharon M. Draper in qualche modo con il suo romanzo parla anche in prima persona, come madre di una bambina disabile, e lo ha scritto in maniera così semplice che, le parole sono importanti, scivolano via lasciando qualcosa di più profondo e radicato nell'anima del lettore. Capace di far riflettere, ridere, piangere, arrabbiare, emozionare, Melody è un libro perfetto che reputo essenziale nella letteratura per ragazzi, e non solo, perfetto per tutti coloro che danno per scontato tutto.

Io me ne sto lì, immobile. Il mondo intorno a me, che stamattina presto sembrava di cristallo, si è trasformato in un vetro rotto.

Commenti

  1. Ciao Siham, deve essere stata una bella lettura! Ho puntato Melody per un po', poi vinta dal desiderio di altri romanzi non l'ho preso. Eppure è un libro per ragazzi che fa pensare e che spesso serve molto più agli adulti che ai più giovani.
    Sai anche a me il termine "speciale" fa un po' arrabbiare, perché è pur sempre un'etichetta, dove davvero non ce ne dovrebbero essere. Però è speciale il modo in cui molte persone affette da disabilità affrontano la vita quotidiana di cui noi cosiddetti normodotati ci lamentiamo spesso!
    Spero di riuscire a trovarlo in biblioteca, poi ti farò sapere ^^

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    Risposte
    1. Esattamente, Jerry, serve più agli adulti che ai giovani :)
      Sono completamente d'accordo con te ed è ingiusto come noi spesso trattiamo la vita.
      Buona lettura, nel caso, ma anche in altri casi ^^

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