Recensione: L'imperfetta di Carmela Scotti

Buongiorno, amanti della lettura.
Oggi vi propongo la mia recensione di L'imperfetta, una storia molto breve ma che va letta pian pianino e non tutta d'un fiato. L'esordio della giovane Carmela Scotti mi ha conquistata in tutto e per tutto, a partire dalla poeticità che io amo trovare nei libri.


Titolo: L'imperfetta
Autore: Carmela Scotti
Editore: Grazanti Libri
Data di uscita: 25 agosto 2016
Prezzo: €14.90

Trama:
Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo quindici anni quando decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. È grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore forse imperfetto, ma forte come il vento.


Recensione:
Catena è l'imperfetta, la ragazzina tanto legata a suo padre che nella sua morte vede anche la sua fine. Quando prima che lui lasciasse il nostro mondo, lei si sentiva libera tra le parole che il padre le affidava e le regalava sotto forma di libri, tutta la magia di queste che dà vita e fa sopravvivere l'anima. E poi tutte quelle stelle che lui ha spiegato a lei, che le ha indicato nel buio della notte e in cui lei lo cercherà sempre; le stesse a cui ha rivolto il suo ultimo respiro.
Si andava avanti così, mio padre a guadagnarsi i respiri e io a fargli scudo coi libri. Mi bruciavano gli occhi e le mani tremavano. A metà della costellazione di Orione, una sera, mi addormentai con la testa premuta sulle pagine e sognai di leggere per sempre. Sognai anche la voce di mio padre, sognai che leggeva per me da un libro appeso al soffitto. Quando riaprii gli occhi era l'alba, e mio padre mi aveva lasciato.

Da allora il nome di Catena diventa anche un fatto: odiata profondamente dalla madre per il rapporto che lei aveva con il marito, una nullità ai suoi occhi, ignorata dalle sorelle che una sorella sembra che non l'abbiano mai avuta, ma al centro delle attenzioni di uno zio che alla morte del fratello si appropria della sua casa, dei suoi beni, del suo letto, e anche della libertà di Catena. Con il suo corpo pesante e le parole piene di disprezzo, apre per la piccola le porte di un inferno senza fine.
Strinsi le manette e mi abbandonai alla libertà che questi pensieri mi concedevano. Ero appena venuta al mondo, come certi uccellini fatti di pelle tenera: dovevo solo rivolgere al cielo la mia bocca spalancata e aspettare cibo, bastonate e fuoco, e tutto quello che sarebbe arrivato.
Il tempo passa, gli abusi non cessano e la situazione non fa che peggiorare. Catena, come ogni altro essere umano, si ritrova stremata nell'animo e si sporca le mani del suo stesso sangue. Una brutalità che si scopre nuova, una freddezza che pare una benedizione, nessun tentennamento, rimpianto, esitazione: il desiderio di fuga lotta contro tutto, senza guardare in faccia a nessuno. Scappa Catena, si rifugia nei boschi con le parole dei libri che è riuscita a portarsi via. Vive da fuggitiva e assassina, si rivolge alle stelle nel cielo sperando che suo padre la senta, cerca di sopravvivere ad un destino crudele. Catena si libererà. a qualunque costo.
Qui sotto anche il tempo ha i piedi legati ai ceppi. Vorrebbe andare e inciampa, ricade, a volte si rialza a volte no. Ha il passo ubriaco, ha il passo arrugginito, si piega in avanti, ha catene legate e caviglie invisibili. Il tempo si arrende, non passa ma cade, e quando il cuoio scende sulla pelle sembra rotolare da una montagna altissima, e tutto dura anni, rallenta, si ferma; sulle ferite si formano croste dure e marroni.
Il tempo passa e le ingiustizie non finiscono, gli uomini viscidi continuano, i drammi della protagonista non le danno tregua. Una storia, quella di Catena, di quelle brevi ma potenti; quelle che lette tutto d'un fiato possono estenuare e sfiancare. Di quelle che fanno arrabbiare e commuovere allo stesso tempo, quelle che ci fanno sentire impotenti.
L'esordio della giovane Carmela Scotti mi ha totalmente conquistata per la sua poeticità, per la sua capacità di commuovermi e di dettarmi dei tempi di lettura per far sì che io non patisca troppo le ingiustizie e le sofferenze della piccola Catena. Una romanzo toccante, tagliente, che lascia un segno indelebile; un romanzo che ho amato e un'autrice con un grande talento.
La mia vita era già una notte di paura, che differenza poteva fare un'altra manciata di nero?

Commenti

  1. Sono molto indecisa su questo libro, ma devo dire che la tua recensione mi fa propendere un po' di più verso il leggerlo :)

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    1. Ciao Gaia ^^
      Ne sono felice, perché si tratta di un libro che merita secondo me. Una nuova e talentuosa penna italiana :)

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  2. Ciao ma che bella recensione! Lo metto subito in lista 😊

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  3. Letto e amato tantissimo. Condivido il tuo pensiero e il tuo consiglio di una lettura a piccole dosi :)

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  4. Ciao..la tua recensione è molto bella come sempre...ma non credo riuscirei a leggerlo mi viene già da piangere...deve essere sicuramente bello....ma triste..baci baci..

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    1. Se non te la senti, Laura, non leggerlo ^^ Perché non è solo triste, è tristissimo.

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