Recensione: Belgravia di Julian Fellowes

Buongiorno, amanti della lettura.
Oggi vi propongo la mia recensione di Belgravia, un libro e meraviglioso che rientra tra i migliori di quest'anno, sperando di essere stata in grado di trasmettere quanto l'ho apprezzato. Io, nel caso, vi consiglio di leggerlo comunque e di tornare qui a dirmi che ne pensate e se l'avete amato quanto me.


Titolo: Belgravia
Autore: Julian Fellowes
Editore: Neri Pozza
Data di uscita: 30 giugno 2016
Prezzo: €18.00

Trama:
Nel giugno del 1815, Bruxelles appare 'en fête', con le affollate bancarelle nei mercati e le carrozze aperte pitturate a colori vivaci. Nessuno immagina che l'imperatore Napoleone sia in marcia, pronto ad accamparsi sul limitare della città da un momento all'altro. La diciottenne Sophia Trenchard, tipica bellezza inglese bionda dagli occhi azzurri, non ha alcun interesse per le questioni belliche; i suoi pensieri sono rivolti a Lord Edmund Bellasis, erede di una delle famiglie più importanti della Gran Bretagna, che le ha appena procurato gli inviti per il ballo della duchessa di Richmond. La guerra ha alterato gli schemi, permettendo di tralasciare le solite regole, e l'ambiziosa Sophia è intenzionata a non lasciarsi sfuggire questa occasione, insperata per una ragazza con i suoi natali. Suo padre, James Trenchard, è "il Mago", un abile commerciante che fornisce pane e birra ai soldati. Partito da una bancarella a Covent Garden, grazie a un vero talento per gli affari, ha compiuto una vertiginosa scalata sociale, spinto dall'insopprimibile desiderio di appartenere al bel mondo. Anne, la moglie di James, sembra essere l'unica della famiglia Trenchard ad aver conservato un po' di buon senso e a ostacolare l'unione tra la figlia e Edmund Bellasis. Durante il ballo un aiutante di campo irrompe nella sala recando con sé una missiva. Le truppe francesi hanno oltrepassato il confine e gli ufficiali inglesi, le uniformi da gala ancora indosso, vengono richiamati ai propri reggimenti...


Recensione:
Una storia che si apre con gli abiti fruscianti, con la musica nell'aria, la contentezza con lei in un passo a due: Bruxelles che brilla in una notte che minaccia l'avanzata di Napoleone, mentre le dame si bisbigliano pettegolezzi e gli uomini si scambiano opinioni belliche. In un angolo di questa vigilia, in un luogo diverso e con uno spirito differente, si sta svolgendo un rito d'amore il cui risultato di ripercuoterà sui superstiti di questa sera anche vent'anni dopo.
E' il 1840 e il destino vuole che due delle famiglie che erano presenti nel famoso ballo si incontrino nuovamente. Ad accomunarle, però, non è solo quella serata, ma un segreto che la famiglia Trenchard vuole seppellire energicamente e che invece potrebbe cambiare le prospettive di quella dei Brockenhurst.

James Trenchard temeva l'arrivo del giorno dopo. E di quello dopo ancora. Lo temeva, indipendentemente dal tempo che lo scandalo avrebbe impiegato a venire a galla. Era come un orologio che ticchettava lento verso il giorno del giudizio, concluse, mentre giaceva a letto, gli occhi fissi sull'intricata cornice bianca che racchiudeva il soffitto sopra di lui. Era come una granata pronta a esplodere.

La prima, non tanto apprezzata dalla seconda per via della sua arrampicata sociale, e la seconda che in quella posizione sociale c'è sempre stata e si può permettere i pregiudizi. Una differenza che sarà poco rilevante una volta che il vaso di Pandora sarà scoperchiato e, come in una danza tempestosa, intrighi, bugie e tradimenti gireranno in cerchio all'unico vero protagonista: lo scandalo. L'illegittimo è impronunciabile, l'egoismo spesso muove i fili e la razionalità pervade ogni singola azione dei personaggi. Personaggi che, per quanto siano del passato, non rappresentano altro l'uomo in tutte le società nelle sue debolezze e nella sua personalità friabile. Ognuno mosso dai suoi interessi si scontra con il segreto che tutti vogliono scoprire e che, chi ne è a conoscenza, non può rilevare, il segreto che ha le sembianze del giovane e affascinante Charles Pope.

Quella dichiarazione la zittì per un attimo. Era cresciuta in un ambiente diverso dal suo, che l'aveva abituata a discorsi fioriti privi di grande passione. In quel momento comprese di aver infiammato quell'uomo schietto di un amore che non riusciva a controllare.

Belgravia è un libro che ha il sapore di passato e di classico e, come tutti i classici, si perde la cognizione del tempo trovandosi completamente immersi nella storia. Complici i personaggi corposi nella personalità, dai contorni ben definiti e così umanizzati. Complice la scrittura così approfondita e le descrizioni così dettagliate da non lasciar spazio alla fantasia.  Complice lo stile così forbito, un linguaggio ricercato e una narrazione brillante. Il tutto, però, non fa venir meno la scorrevolezza e la piacevolezza della lettura, mentre la trama, inizialmente così ingarbugliata e complessa, comincia a sbrogliarsi con continui colpi di scena e di rivelazioni da lasciare senza fiato.

Ecco il problema in una situazione come la nostra, pensò. Ci rende tutti insinceri.

Belgravia è tutto questo e molto di più, Belgravia è meraviglioso e lo consiglio a tutti gli amanti del genere e della Londra di quell'epoca; a tutti quei lettori che spesso si sono sentiti appartenere a quella sbagliata e che hanno voglia di perdersi in altri tempi mentre l'odore di antico e di raffinato pervade le pagine e la mente.

- Certo che no. per le anime pure tutto è puro. Non hai il gusto dell'intrigo, quindi non lo sospetti negli altri. -

Commenti

  1. Risposte
    1. Te lo consiglio, Grazia ^^ Secondo me ti piacerebbe!

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  2. Mah... io l'ho trovato piuttosto banale. Personaggi stereotipati (il giovane puro e talentuoso di oscure origini che si scopre nobile, il cattivo, la moglie saggia, la ragazza sottomessa che scopre l'amore e si batte per esso). Scontatissimo anche il lieto fine.

    Forse poteva riscattarsi con una prosa magnifica e barocca, ma neanche in questo senso mi ha convinto. Lisa

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    1. Io penso che tutti i romanzi del genere abbiano la stessa struttura, esattamente come hai detto tu (il nobile, la moglie, la ragazza e l'amore, lo scontatissimo lieto fine). Basta dare un'occhiata ai nostri classici sulla libreria, prosa e nome di fama a parte :)
      La prosa fa la differenza e lì mi spiace che non ti abbia colpita :)

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    2. Concordo sul fatto che la struttura di base di molti classici sia simile, ma proprio per questo se si vuole scrivere un romanzo con questa struttura bisogna trovare altri modi per renderlo memorabile. E onestamente qui non li ho trovati, i personaggi sono poco approfonditi e la prosa a mio parere non è nulla più che "scorrevole"...
      Lisa

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    3. Apprezzo tantissimo il tuo pensiero critico e mi dispiace se la lettura non sia stata tra le tue preferite :) L'unica cosa da fare qui e rimediare con un autore di cui ti fidi ciecamente! <3

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    4. Se non l'hai letto ti consiglio "Le regole della casa del sidro" di Irving. ...poi mi dirai cosa ne pensi! Lisa

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    5. Grazie mille per il consiglio, Lisa, non lo conoscevo! :)

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