Recensione: La ragazza delle fragole di Lisa Strømme

Buongiorno, amanti della lettura.
Oggi vi propongo la mia opinione su La ragazza delle fragole, un libro bellissimo, dall'ambientazione tangibile e dalla prosa superba.


Titolo: La ragazza delle fragole
Autore: Lisa Strømme
Editore: Giunti

Trama:
Norvegia, 1893. Nel pittoresco villaggio di Åsgårdstrand, che si affaccia sui fiordi del Mare del Nord, a qualche chilometro da Oslo, molti artisti trascorrono le vacanze estive. A pochi passi dal mare c’è anche la piccola casa di Edvard Munch, il pittore “malato” che la comunità locale guarda con grande sospetto. Nonostante il divieto di rivolgergli la parola e di contemplare le sue tele, la piccola Johanne non resiste, e ogni volta che viene mandata a raccogliere le fragole da vendere ai turisti, si intrattiene con il giovane artista. È proprio la pittura e il mondo dell’arte ad affascinarla e Munch sembra l’unico ad averlo intuito e a incoraggiarla in quella direzione. L’estate di libertà di Johanne finisce però quando sua madre la manda a servizio da una delle famiglie più in vista del luogo, per tenere compagnia a Tullik, una ragazza di qualche anno più grande di lei. Ed è così che Johanne sarà testimone di un evento sconcertante: tra Tullik e Munch scoppia una passione febbrile e pericolosa. Un sentimento tanto impetuoso quanto osteggiato che sconvolgerà la vita delle due ragazze fino a mettere in pericolo le stesse opere di Munch.
Liberamente ispirato a un episodio poco noto della vita dell’artista, "La ragazza delle fragole" è un romanzo appassionante, suggestivo e pieno di romanticismo nella sua forma più coinvolgente e travagliata.


Recensione:
Åsgårdstrand è un piccolo villaggio la cui bellezza estiva attrae numerosi pittori alla ricerca delle luci e dei panorami perfetti per riportarli su tela. Uno di questi è il signor Heyerdahl che, una volta vista una piccola ragazzina raccogliere le fragole, ha deciso di dipingerla spinto dall'ispirazione, portando conseguenze quasi invisibili dovute alla creazione del mito de "La ragazza delle fragole". Questa non è altri che la dolce e ribelle Johanne, con la sua passione per la ricerca delle fragole e quella segreta e clandestina per la pittura.

Circondata dal rigoglio della natura, avvolta dal sole, dalla luna e dal mare, quella non era una danza di distruzione, bensì di vita. Volevo partecipare alla danza della vita.

Entrambe le cose la porteranno a superare la staccionata che non bisogna oltrepassare, mentre la voce severa della madre le tuona nell'orecchio con le sue raccomandazioni simili a minacce, con la paura che batte nel petto e la voglia di scoprire di più. Un giorno Johanne finisce nel giardino di Munch, il pittore da tutti temuto che viene accostato alla figura di Satana, per i suoi quadri cupi, sconci, senza pudore, che sembrano racchiudere e personificare la disperazione umana. La stessa che quindi crea disagio in tutte le persone del villaggio e che li spinge ad escluderlo dalla loro comunità.
Eppure Much è una persona gentile e cortese, che aiuta Johanne nella sua ricerca delle fragole e anche a lasciarsi andare alla pittura, a vedere il mondo a colori secondo quello che viene trasmesso, secondo quello che si vuole vedere e come lo si vede.

- Cos'è che la spinge a dipingere così? - chiese.
- Mi sforzo di ritrarre gli enigmi insolubili dell'esistenza, le cose che ci lasciano perplessi. Cerco di rappresentare la vita, così come viene vissuta. -

La madre di Johanne però, come tutte le madri, vorrebbe proteggere la figlia e la sue reputazione, tant'è che la manda a lavorare a casa degli Ihlen. Ed è qui che la sua vita inizia a cambiare, tra le pulizie da fare e il legame che si instaura con la più giovane delle padroncine, Tullik, un legame quasi di sorellanza. Quest'ultima è inesperta nella vita e un po' ripudia la sua posizione sociale, curiosa come i bambini, attratta dal proibito e dall'intoccabile e ancora più tentata da questo, perché raggiungibile: Tullik perde la testa per Munch. Se all'inizio sembra accada per la sua figura di pittore e per quei quadri che la affascinano e non la fanno rabbrividire, come invece accade con gli altri, alla fine per Tullik il tormentato pittore diventa la sua ragione di vita, un'ossessione che sfiora la follia.

Quando Tullik si accorse della mia presenza la foresta aveva lanciato un altro incantesimo, le cui conseguenze non ero ancora in grado di prevedere, ma il cui potere immenso era subito percepibile. Il cielo estivo, incapace di assumere le tonalità scure di un manto di tenebra in cui potessero brillare le stelle, diventò di un insipido color lavanda.

Johanne, per amor di Tullik, risponde agli ordini di questa e cerca di proteggerla, di aiutarla a vivere quel loro amore proibito e devastante. Una devastazione che deriva dall'animo di lui: solitario, disperato, malato, naufragato, totalmente dipendente dalla sua arte. Mentre invece Tullik diventa sempre più dipendente da lui e dal suo carattere bipolare, smettendo di illuminarsi per la sua personalità solare e giocosa, spegnendosi sempre di più, come se lui fosse la sua linfa vitale. Una linfa vitale che scoppia da un bacio al chiaro di luna, da una passione delicata, dai pennelli che non trovano tregua su quelle tele di Munch, da qualcosa che è quasi peccaminoso e dall'idea di salvare il pittore da se stesso.

Intontita dal vino, Tullik non si rendeva conto del guaio in cui si era cacciata. Si era allontanata fluttuando nel suo mondo, senza curarsi minimamente della realtà che si era lasciata alle spalle. Aveva dilatato il tempo, smussato le asperità. Che importanza aveva, se si trattava di seguire la passione?

Una storia, quella di La ragazza delle fragole, che nasce da un episodio poco noto della vita del famoso pittore norvegese, che durante la lettura rivoluziona il nostro modo di guardarlo e di studiarlo. Con una prosa bellissima, infatti, l'autrice crea un'ambientazione d'altri tempi, dove gli unici colori che rimbalzano e che si soffermano sono quelli delle emozioni che Johanne e i tutti personaggi sprizzano dalla loro personalità. Tutte personalità ben definite, dunque, tant'è che alcuni personaggi diventano nostri amici, altri meritano un atteggiamento da parte nostra più distaccato, altri ci fanno rabbia, e altri ancora per cui sentiamo il desiderio di accarezzarli e consolarli, come Johanne ha voluto fare con Tullik, come Tullik ha voluto fare con Munch.

I fiori avrebbero perso i petali e gli alberi si sarebbero spogliati delle proprie foglie, ma solo così avrebbero potuto tornare più floridi e rigogliosi di prima, all'arrivo della prossima estate.

La ragazza delle fragole è un romanzo in cui, seppur in secondo piano, l'arte di Munch rimane ben visibile e iniziamo a guardare ciascuna opera d'arte con occhi diversi, anche se è una visione marginale e non veritiera, lasciandoci con il desiderio di riscoprire i suoi dipinti e di dedicare maggior tempo e uno di loro, L'urlo, che nel romanzo squarcia le pagine.
Il romanzo di Lisa Strømme è bellissimo, coinvolgente, colorato, dal sapore di classico e dal profumo di gelo.

- Il cielo è in fiamme. Abbiamo paura... Di tutto ciò che ci circonda, di questo mondo. Perché se ci separano, non c'è nient'altro che dolore. Le nostre anime urlano. E' un urlo immenso, interminabile. -

Commenti

  1. I romanzi circa le figure di personaggi famosi non mi fanno impazzire, specie quelli riguardanti artisti, ma mi hai quasi convinta a dare una chance alla Stromme con la tua recensione. Unica nota grafica: il colore del titolo mi sembra assolutamente stonato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me invece piacciono un sacco! Ne sono felicissima *-*
      Anche a me prima lo sembrava, avrei preferito il bianco, ma alla fine si è intonato con le fragole nella foto su IG, quindi va bene XD

      Elimina
  2. Sapevo che si sarebbe rivelata una bellissima lettura! La copertina sembrava gridare a gran voce ^_^
    Lo leggerò anch'io! :)

    RispondiElimina
  3. Sembra davvero interessante :) Mi hai incuriosita!

    RispondiElimina

Posta un commento