Recensione: Il cattivo ragazzo che voglio di Giulia Besa

Buongiorno, amanti della lettura.
Oggi vi propongo la mia recensione, aihmé non positiva, de Il cattivo ragazzo che voglio della giovanissima Giulia Besa. Lo young adult purtroppo si è rivelato essere un po' irritante a causa dei personaggi, e poco apprezzabile per lo stacco finale sia dal punto di vista della scrittura che, non so come sia possibile, del genere.
Il cattivo ragazzo che voglio sarà in tutte le librerie dal 25 maggio, nel frattempo vi dico perché non mi è piaciuto.


Titolo: Il cattivo ragazzo che voglio
Autore: Giulia Besa
Editore: Giunti Editore

Trama:
Chiara, ultimo anno di liceo a Roma, è la classica brava ragazza. La sua migliore amica lotta da anni per trascinarla in discoteca e farla divertire, ma invano. Il fidanzamento con Tommaso, un ragazzo più grande di lei, si è chiuso nel peggiore dei modi: al momento in cui si sono trovati insieme e nella giusta circostanza, Chiara non è riuscita a fare l'amore perché le è mancata la sicurezza. E lui, dopo averla invitata al Circo Massimo in una bella serata di vento, la molla, umiliandola davanti agli amici. Pochi giorni dopo Chiara conosce Cesare e non può non notarlo: alto, fisico atletico e muscoloso, capelli neri che lambiscono il viso dalla carnagione chiara; e gli occhi, due opali nere, al fondo delle quali si nasconde sempre un velo di malinconia. Ma Cesare è pericoloso quanto fascinoso: schivo, volubile, ha tatuato sul petto un intrico di rovi, simbolo evidente della sua chiusura agli affetti. Chiara è attratta, ma cerca in tutti i modi di starne alla larga. Anche Cesare, che nasconde ferite antiche e profonde, vorrebbe stare lontano da Chiara, ma l'attrazione reciproca è forte. Comincia così un'intensa e combattuta storia d'amore, sullo sfondo di una bellissima Roma, affascinante quanto i giovani protagonisti.


Recensione:
Nei momenti di più totale spensieratezza mi capita di perdermi nei ricordi felici del passato, quelli in cui sono più che mai vivi i cliché dell'adolescenza e della neonata gioventù. Ripenso a quegli anni che mi hanno segnata di più e, automaticamente, ai miei diciassette e diciotto anni; quando la gioia aveva la forma di una giornata soleggiata in ogni stagione, quando l'amore ha bussato alla mia porta trovandomi impreparata e inesperta. Diciamo che è comune che gli anni che un po' tutti ricorderemo come gli anni più puri della nostra gioventù, sono questi, i diciassette e i diciotto.

Non comprendo davvero cosa sia il vero amore, e per questo non riesco a donarmi a qualcuno anima e corpo.

Anche Chiara ha diciotto anni, anche lei vive il primo amore con tanta emozione, paura e mani inesperte. Tommaso, sebbene le piaccia, però, le trasmette un'insicurezza che non sembra essere normale in un sano legame. Con le sue maniere sbrigative, le sue manie di protagonismo, il suo comportarsi da bambino viziato, Chiara inizia a dubitare della relazione che ha con lui. Dubbi che vengono spazzati via in quella serata gelida, quando era decisa a lasciarsi andare pur di non perderlo, quando per una volta il tempismo è dalla sua parte.
Chiara, però, nonostante tutto è una ragazza decisa che, una volta presa la sua decisione, non si volta indietro, non torna mai sui suoi passi. Ed è così che, anche se fa male, guarda oltre all'esperienza con Tommaso concentrandosi sulla sua amica e quasi sorella Alessandra. Sembra infatti che anche il paradiso amoroso di questa stia subendo un terremoto per colpa di Daniele che sembra non portare rispetto per lei come donna e come fidanzata.

Cesare, ma lui mi considera solo come un possibile trofeo. Il problema non è se lui è quello giusto per me, ma se io sono adatta a un tipo come lui.

Daniele è amico di Cesare, il tenebroso e lo Scamarcio che ha tanto fatto sognare la mia generazione con Tre metri sopra il cielo, il tipico e apparentemente cattivo ragazzo il cui sguardo incendia l'anima e non solo. Chiara si prende una cotta per lui e si sente improvvisamente legata a lui, come se i due si potessero capire, come se i loro passati avessero viaggiato parallelamente su due binari diversi. La nostra protagonista, però, sa anche di essere solo una potenziale nuova preda o trofeo per Cesare. Eppure c'è qualcosa che li avvicina sempre di più, nonostante le loro resistenze. Ed è così che il diavolo e l'acqua santa si incontrano: il cattivo ragazzo e la prima della classe.

- Fai sempre così con le ragazze? - chiedo, e la voce esce in un sussurro. - Le tratti sempre come damigelle in pericolo? -
- Tu sei diversa dalle altre. - Il suo tono è serio ma tranquillo. Naturale, come mi sembra naturale e spontaneo il suo abbraccio. E io, immersa nel suo calore, con la schiena contro il suo petto, sento di aver trovato il mio posto nell'universo.

Il cattivo ragazzo che voglio è il tipico young adult che potrebbe far appassionare le ragazzine e distrarre quelle un po' più grandicelle. Per quanto mi riguarda sono a priori esclusa dalla prima categoria, e assolutamente mi sento di non far parte nemmeno della seconda. Il libro della giovanissima Giulia Besa è stato una lettura difficile da portare avanti, un po' per noia e un po' per l'irritazione nei confronti dei personaggi che non ho apprezzato. Questo perché li ho trovati definiti nel loro passato, ma poco nella loro personalità. Ma non è la stessa cosa?, direte voi. Per me no, per me Chiara e Cesare, come Alessandra ed altri, sono personaggi immaturi e ancora acerbi, e non si tratta di una questione di età.

- In questo momento sono molto fragile - continuo, ricolta più a me che a lei. - E anche se lo vorrei tantissimo, non posso vincere le sue paure al posto suo. Non posso tornare con lui. -

Quel che però è curioso, a questo riguardo, sono le ultime venti pagine del romanzo, dove si fa un salto temporale di tre mesi e ci si ritrova a leggere di personaggi che sembrano essere invece maturati con una velocità a dir poco inverosimile, come se avessero acquisito quella mentalità e personalità tipica non di ragazzi di diciotto anni. Con questa crescita alla Jack e il fagiolo magico, sembra adirittura di leggere la penna di un'altra autrice, un altro genere: un new adult.
Uno stacco, questo, che non ho per niente apprezzato, anche se ammetto che il modo di scrivere di Giulia Besa nell'ultima parte è molto più accattivante e coinvolgente. Non sarà mica che la nostra autrice abbia sbagliato genere, e che sia più brava a raccontarci storie new adult invece che young adult?

I nostri visi sono vicini e ci fissiamo negli occhi. Non so se riuscirò a estirpare i rovi che imprigionano la sua anima, né se riuscirò a lenire le sue ferite. Sicuramente mi pungerò bel tentativo. Ma so che voglio lui, e non mi interessa nient'altro.

Commenti

  1. Mi chiamo Claudia, non so come fare a non risultare anonima, pardon. Già il titolo non mi attira per nulla. Sono costernata dal fatto che le case editrici pubblichino libri di scarso spessore letterario, lasciando fuori autori meritevoli. Ne pubblicano tanti, che restano in libreria una settimana e poi vengono dimenticati. Che senso ha? Dovremmo smettere di comprarli, pretendere pubblicazioni di alta qualità letteraria. Invece spammiamo facebook di libretti di tutti i tipi per far piacere agli amici che scrivono e non sappiamo più distinguere un buon libro da robetta da spiaggia. Ovviamente il mio commento non è riferito nello specifico a questo libro, perché non l'ho letto. però non lo leggerò. Grazie della recensione, ogni tanto qualcuno ha il coraggio di farle negative.

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    1. Ciao Claudia ^^
      Le case editrici sono aziende mirate al profitto e, a parte pubblicare libri che potrebbero diventare i prossimi classici della storia, devono anche pubblicare storie come questa su cui si va sul sicuro dal punto di vista economico. Alle ragazzine piacciono questi libri :) Io quando ero piccola piccola le adoravo!
      Pensa, io sono una tipa da libri drammatici (non so se hanno spessore letterario, però) ma ogni tanto leggo un libretto da spiaggia. Ad esempio durante la sessione invernale o quando un brutto periodo: mi serve per staccare, ed è questo lo scopo dei libri di questo tipo.
      Va bè, questo libro non mi è piaciuto proprio per niente, ma sicuramente ci sarà qualcuno che lo avrà amato. Come io ho amato Madame Bovary (che mi sa che ha spessore letterario) quando molti lo hanno odiato :)
      Grazie mille per aver espresso la tua opinione, come l'ho espressa io sinceramente perché alla letteratura in generale non si mente e non si fa i disonesti.

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  2. La storia mi sembra giá sentita,ma chi sa, magari lo leggerò con calma, giusto da farmi un'opinione mia. Sai come la penso a riguardo e sai come non sopporto le persone che non danno una possibilitá ma giudicano il libro dalla copertina, con un no categorico. E sai anche che, per quanto io sia strana, mi fanno ridere le recensioni negative. :)
    Vorrei solo replicare a una cosa che ha detto la ragazza del primo commento: cosa di intende per spessore letterario? Perchè per me può essere spessore letterario un libro di Dickens oppure Flaubert, come per te lo può essere un libro di Tolkien..E allora cosa facciamo? Pubblichiamo solo libri "eletti",e poi da chi? Ci può essere dello spessore in ogni libro che si legge, sta a noi trovarlo.
    E sai che noia leggere solo roba "spessa"? Si ha bisogno anche di libri che divertono,che facciano ridere..

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    1. Mi sa che molti sono sorpresi dalle recensioni negative, quando dovrebbero essere la normalità: se non mi piace la zucchina mica dico che mi piace, rischio che me la mettano ovunque XD (Comunque a me piace, eh).
      I libri eletti vengono dopo la pubblicazione, secondo me, non prima. Basta pensare ai classici non riconosciuti che hanno fatto morire di fame gli scrittori, e che ora se fossero vivi sarebbero alle Maldive per il successo che hanno avuto i loro libri.
      Alla fine lo spessore letterario comune, il nostro, dipende dal nostro gusto sai? Siamo influenzati da quello, e siamo umani. Ergo, giudichiamo tutto e tutti :)

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  3. Ciao! Mi piace l'onestà di questa recensione.
    Ti va di dare un'occhiata alla mia storia su Wattpad? https://www.wattpad.com/story/69667740-la-dura-vita-delle-ragazze-single
    Il genere è questo, chick lit, ma mi piacerebbe leggere più opinioni.

    Per quanto riguarda la questione dello spessore letterario... personalmente, trovo interessante alternare libri seri a libri meno seri, anche se a volte fare la distinzione è difficile.
    Non sempre ho voglia di leggere libri come Anna Karenina. A volte preferisco libri come Orgoglio e Pregiudizio (classico, ma leggero) o I sublimi segreti delle Ya-ya sisters.
    Ciao

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    1. p.s. SO che non accetti recensioni su richiesta.. infatti più che una recensione sul blog, vorrei solo un'opinione

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    2. Ciao :)
      Che sia una recensione o un'opinione il problema è sempre quello: mancanza di tempo! Mi dispiace molto, e in bocca al lupo!

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  4. Mi spiace si sia rivelata una grande delusione. E pensare che attirava anche me :(

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  5. Siham <3 Non mi ispira per nulla questa storia, già che ultimamente di young adult cerco di leggerne solo fantasy, in più la trama non mi dice nulla.

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  6. Ho diciassette anni, devo essere sincera, non leggo molto, ma I pochi libri che leggo sono per lo più storie d'amore, mi sono sempre piaciuti e mi hanno sempre sorpresa, questo libro invece l'ho trovato molto banale e molte azioni sono prevedibili, inoltre c'è una snervante ripetizione di alcune parole.
    Come ho già detto, per me è una replica di tanti altri..

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    1. Ciao Serena e grazie per il tuo commento :)
      Anche io quando ero più piccola leggevo solo romanzi rosa e storie d'amore e diciamo che un po' tutti passiamo per quella fase. In realtà penso che alla fine tutte le storie d'amore siano simili, e la differenza sta nel come la si racconta. E in questo caso, non è il massimo.
      Poi, se me lo dici tu che non leggi molto e per la maggior parte di questo genere, è un piccolo campanellino d'allarme :)

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