Blog Tour: Deathpoint di Stefano Bolotta - Gli amori tormentati


Buongiorno, amanti della lettura.
La mattinata di oggi la dedichiamo al blog tour che vede protagonista l'opera di Stefano Bolotta, Deathpoint.
Stefano ha colto l'essenza del mio blog e, con un'ammirevole dedizione, ha creato una tappa perfetta per Uno Scaffale di libri. Ci parla infatti di amore, della fine dell'amore e degli ostacoli che lo minano. L'amore rende felici, egoisti, in diritto di prendere decisioni che potrebbero ferire in maniera irrimediabile. L'amore, quello malinconico e sofferente - come lo definisce Stefano -, è quello che che ci strazia il cuore, quello che paradossalmente troviamo più affascinante.
Ce ne parla meglio Stefano Bolotta, subito dopo le informazioni sul romanzo.


Titolo: Deathpoint
Autore: Stefano Bolotta
Editore: Self publishing
Formato: E-book (€3.99) - Cartaceo (€15.99)
Caratteri (Spazi inclusi): 420.000
Dove trovarlo: Amazon
Trama:
Anno 2050. Jack Muffin, tennista di indubbio talento e dalla vita sregolata, disputa la finale del torneo di Wimbledon. Dopo una sconfitta inopinata, al rientro dalla Britannia, il ventiquattrenne muore in un incidente aereo a bordo di un maestoso otto motori. 
Muffin si risveglia in un mondo molto diverso dalla sua realtà, in cui l'aria è ancora respirabile e il cielo limpido, caratterizzato da isole sparse in mezzo all'oceano. Inizia un lungo viaggio scortato da un individuo misterioso, l'Uomo col coccodrillo. Lungo il cammino verso la sua destinazione finale, il giovane ha modo di incontrare grandi sportivi del passato, maturando nuove certezze sulla morte e sulla vita.
Nel mondo reale, la sua Patria affronta un pericolo imminente. L'ex Repubblica oligarchica d'America, trent'anni dopo il regime dei signori dell'idrogeno, sta cadendo inesorabilmente nelle mani degli industriali delle neurotecnologie. La popolazione, schiava dell'agio e dell'audiossia, un nuovo stupefacente, è indifferente al pericolo che grava sulla democrazia restaurata con fatica dai Circoli del libero pensiero e commercio.
Un manipolo di resistenti lotta per evitare l'ineluttabile. A Rochester, Minnesota, paese natio di Jack Muffin, Matt Porter si batte per evitare un'altra guerra civile, rischiando di perdere l'amore della figlia Miranda.
I vivi lottano per la libertà, i morti per un riscatto morale. Fino a quando...
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Ci sono storie d'amore che vorremmo non finissero mai, e altre che forse non dovrebbero mai iniziare. Nel mio romanzo Deathpoint ce n'è una che con ogni probabilità riesce a suscitare entrambe le sensazioni.
Pur potendo tranquillamente catalogare il libro con i tag "fantastico", "fantascienza" e "sport", è l'amore - attraverso le sue più svariate forme - a fare da sfondo all'intera vicenda, e sempre con un tono malinconico e sofferente.
Parto dalla storia d'amore principale, con ogni probabilità quella che più rimarrà in mente ai lettori di Deathpoint: il rapporto tormentato tra Jack Muffin, ventiquattrenne tennista dell'anno 2050, e Miranda, sua ex moglie. Proprio da qui si comincia: dalla fine di una relazione nata due anni prima e scivolata sul più squallido dei peccati amorosi, il tradimento. Jack, talento narcisista e mente scriteriata, è riuscito nella difficilissima impresa di mettere in fuga una stupenda ragazza di ventidue anni, dai saldi principi morali, votata a lui anima e corpo. Un'azione vile e incomprensibile, che ferisce Miranda ma allo stesso tempo le infonde la forza di rialzarsi e iniziare una nuova vita, così come una nuova relazione. Ma la persona che incontrerà saprà fare meglio di Jack?
La storia fra i due ex coniugi è destinata a non finire così, come ogni storia d'amore rimasta incompleta: toccherà al lettore scoprire cosa si nasconde nel loro futuro. Nel bene e nel male.
Altre vicende sentimentali fanno da sfondo all'intreccio del romanzo, pur ruotando sempre attorno al personaggio principale. La sorella di Jack Muffin, Ariel, nutre da sempre un profondo affetto per lo storico allenatore del tennista di Rochester, ovvero il serbo Miroslav Tetic. La donna riuscirà a rimanere al suo fianco durante un periodo complicato, scontrandosi con un carattere arcigno e provando a tenere in vita Miro con la sola forza dell'amore.
I tormenti sentimentali dei personaggi vanno di pari passo con quelli che affliggono la società del 2050, annientata dall'agio e dalla neurotecnologia, e da una situazione politica particolare: gli odierni Stati Uniti non esistono più, sostituiti - dopo una dolorosa guerra civile - dall'Ex Repubblica oligarchica d'America. In questo quadro desolante una nuova minaccia si allunga sul Paese e Matt Porter, veterano del Circolo del libero pensiero e commercio di Rochester, lotta per mantenere l'apparato democratico costruito con sangue e sudore. L'amore che Porter nutre verso la propria Nazione e il suo popolo è forse la più forte espressione di sentimento presente in Deathpoint. Ma anche in questo caso non mancherà il rovescio della medaglia, il risvolto di passione e sofferenza tipico degli amori tormentati. Ci sono fiori e spine in egual misura, all'interno di Deathpoint, ed è necessario fare attenzione a dove si poggiano le dita... Così come è necessario prestare attenzione al modo in cui le persone si amano nel 2050, qualcosa che - sia a livello fisico sia spirituale - è molto diverso dalle nostre abitudini.
Ho voluto dedicare una tappa del Blog Tour all'amore dopo avere ricevuto numerose segnalazioni da parte di lettrici che hanno apprezzato il libro (forse la cosa che finora mi ha fatto più piacere). E per sfatare il luogo comune che - già dalla copertina - lo vuole "soltanto" romanzo per metà fantascientifico e per metà sportivo. L'amore c'è sempre, basta cercarlo, anche fra le righe. "All we need is love" cantavano i Beatles. In Deathpoint i personaggi sono mossi da questa necessità persino quando non se ne accorgono: durante un match di tennis, in uno dei tanti viaggi in mezzo all'oceano, tra un discorso politico e una battaglia.

Ringrazio Siham M. e Uno Scaffale di libri per lo spazio concesso e invito a seguire le tappe del Deathpoint Blog Tour (le precedenti e le prossime) sul blog e sulla pagina Facebook di Deathpoint.
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Sono io che ringrazio Stefano per le sue interessanti parole e ricordiamoci che l'amore si legge tra le righe.
Buona lettura!

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