Recensione: La ragazza del treno di Paula Hawkins

Buongiorno, amanti della lettura.
Con l'inizio della settimana vi propongo la mia opinione sul caso editoriale del 2015, La ragazza del treno, che non mi è piaciuto.


Titolo: La ragazza del treno
Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme

Trama:
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?


Recensione:
Ne hanno parlato tutti: il libro dell'anno, è stato definito. Tutti lo desideravano, tutti erano diffidenti, e molti lo hanno letto. Alcuni lo hanno amato, altri ne sono rimasti delusi. Poi ci sono quelli come me che aspettano che il tormentone cessi di essere tale, di vederlo un po' meno sul web, e quindi di leggerlo.
Appunto perché ha diviso l'opinione pubblica ci sono andata coi piedi di piombo, senza alte aspettative, senza pensare che potrebbe davvero essere il libro dell'anno del 2015. E che è successo? È successo che sono rimasta impassibile

La ragazza del treno è di fatto Rachel, una donna che si è abbandonata alla sua vita, all'alcool, alla depressione, dopo che il marito ha chiesto il divorzio e si è risposato per ricostruirsi una famiglia con l'amante, Anna.
Rachel però ama ancora Tom e lo assilla con telefonate e visite improvvisate perché non accetta l'abbandono e non fa niente per andare avanti. Come se fosse una scusa ammissibile per giustificare la vita che conduce dopo due anni dalla separazione. La vita che la porta a mentire a chi si preoccupa per lei, all'amica coinquilina e a una madre fin troppo assente, la vita che la porta a bere alle otto del mattino su quel treno che quando si ferma le permette di spiare nelle vite di coloro che sembrano perfetti, immagina la loro vita idilliaca, dà dei nomi a quella coppia che pare affiatata, e proprio grazie a questa sua abitudine un giorno vede quello che forse non avrebbe dovuto vedere. Non aspettatevi chissà che, eh, vi ho avvisati.
Qualche settimana dopo la donna che Rachel spiava dal treno, scompare: Megan non si trova più da nessuna parte.

Megan è forse psicopatica quanto Rachel, ma lei la scusiamo perché si è smarrita nella vita, l'eco del passato le rimbomba nella testa e non riesce a stare sola, non le basta neanche il marito. Che cosa fa Megan quando non c'è Scott? Dove va? Perché Scott la tiene sotto osservazione? Perché Megan non vuole renderlo padre?
Colui che invece diventa padre è Tom, l'ex marito di Rachel e ora marito di Anna. Un'altra psicopatica. Perché? Eh, perché è una donna che non ha neanche sentito il solletico dei sensi di colpa per essere stata complice della rovina di Rachel, e perché nonostante sia una brava madre, spesso odia avere questo ruolo per poter sentirsi libera e andare a ballare e bere nei locali.
Ma mica è l'unica psicopatica, eh. Qua sono tutti psicopatici!
Solitamente io amo i personaggi imperfetti e più incasinati sono, più entro in empatia con loro e cerco di capirli, capire le loro gesta, i loro errori, perdonarli. Ma con questi qua, non c'è niente da fare, li ho odiati tutti: dal primo all'ultimo.

Insomma, La ragazza del treno è un'intreccio di bugie, tradimenti, incoerenza e sesso, con una Londra grigia e piovosa sullo sfondo e l'esigenza di far apparire la propria vita perfetta, senza pieghe o grinze. Ciò che aiuta meglio a capire le prospettive della faccenda, durante il suo lento svolgersi, è la narrazione che viene data a ciascuna donna: Rachel, Megan e Anna. Questa, però, è una tecnica che deve essere presa con le pinze secondo me. Lo dico perché se a inizio capitolo non ci fosse stata scritto chi avrebbe raccontato la storia, probabilmente dalle prime righe non avrei fatto distinzione tra le donne: pensano tutte in ugual modo, si comportano tutte e tre in maniera identica. In pratica abbiamo un solo personaggio a cui si cambia la vita, e basta, nessuna personalità distinta.
Inoltre lo stile dell'autrice è freddo e la prima persona usata "abusa" della mente del lettore. Parole forti? Non saprei, ma decisamente la narrazione con l' "io" è forte e non per niente trascurabile, cosa che non ho sopportato.
Infine, è stato definito thriller psicologico dell'anno scorso, davvero? No, dico, so' più thriller io quando mi sveglio la mattina dopo una notte in bianco! Faccio venire proprio le palpitazioni e assicuro incubi, giuro! Adesso voglio la fascetta gialla in fronte, ci conto eh.

Commenti

  1. Anche io l'ho letto qualche settimana fa e anche a me non è piaciuto. Ho aspettato mesi per leggerlo e poi, dopo tutto il clamore che ha suscitato non è stato all'altezza delle aspettative.

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    1. Eh sì, bisogna andarci coi piedi di piombo quando si parla di bestseller o di futuri tali.

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  2. Benissimo! Sei la voce fuori dal coro che aspettavo perché, diciamocelo, quando c'è troppo rumore non è che mi fidi molto! Quindi aspetterò una eventuale edizione economica per scoprire cosa mi sono persa, per ora non fa al caso mio ;)

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    1. Sono come te, Anna, quando c'è troppo rumore mi fido poco ^^

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  3. Ciao Siham! :)
    Cavoli, continuo ad avere pareri discordanti su questo libro... ora non so più cosa fare. Probabilmente finirò col leggerlo, così da farmi un mio parere, ma spero di non rimanere delusa come molti.

    Mi hai fatto letteralmente morire dal ridere alla fine della recensione. ❤

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    1. Se vuoi davvero schierarti da una parte, sì, leggilo e poi decidi ^^
      Ahahaha XD Mi sono arrabbiata un attimo!

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  4. L'ho letto pure io, ho scritto una recensione e... la penso come te!
    Personaggi psicopatici dal primo alla fine!!
    Alla fine pensavo (ingenuamente) che Anna potesse salvarsi, che in lei ci fosse un briciolo di umanità o compassione, invece è tremenda! pensa solo a se stessa e guarderebbe morire Rachel senza nessun rimorso!!
    Almeno un personaggio "umano", l'autrice poteva farlo :(

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    1. Anna è la peggiore, secondo me, perché è quel che è perché vuole esserlo.

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  5. In pratica è una storia di psicopatici >.< Sono curiosa di leggerlo solo per avere una mia opinione, ma la voglia non c'è... So già che non mi piacerà!

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    1. Allora cedi alla curiosità e togliamoci il pensiero ^^

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  7. Ciao; cercando informazioni sul film tratto da questo libro, mi sono imbattuto casualmente sul tuo (bellissimo) blog e mi sono fermato a leggere la recensione. Concordo appieno con quello che hai scritto... io, nella mia recensione, ci sono andato giù pesante e l'ho definito una "porcata". La trovi qui: http://rosatoeu.blogspot.it/2016/05/la-ragazza-del-treno.html

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    1. Ciao :)
      Non definirei mai un libro una "porcata", ma sul fatto che sia una "fregatura" del genere, ci sta. Sarà uno di quei pochi casi in cui il film è meglio del libro ;)

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  8. Grazie. Mi ero chiesta se fosse cambiato qualcosa in me, ho retto le prime pagine, poi ho mollato. Hai scritto le stesse cose che ho pensato io a riguardo. Amo il treno da una vita. Viaggi, persone, incontri, tanti e belli ma questo libro mi ha dato una sensazione non piacevole, grigia, noiosa. Basta. Mi fermo qui. Ancora grazie. ☺

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    1. Idem: grigio, noioso, personaggi insopportabili. Ma che è?, ho pensato io. Una delusione, certo, ma - strano a dirsi - il film sarà migliore :)
      Grazie a te per essere passata e per aver lasciato la tua opinione. Un abbraccio :*

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