Un anno è passato.

Un anno è passato.
Così ho scritto nel mio quaderno dei pensieri. Mi sentivo ispirata, satura. Così ho scritto "un anno è passato, subito dopo la data, in un'altra pagina, come per dire che davvero è un altro anno, come per mettere una diga tra le vecchie emozioni e queste di oggi.
Un anno è passato.
Ci incamminiamo verso quello nuovo adesso, il duemilasedici, e c'è l'immancabile frase: come passa veloce il tempo. Tutto passa veloce, tranne le paure. Loro mettono radici. Loro ti scavano dentro e si annidano per bene, loro bruciano la pelle da dentro, al ricordo del passato. C'è chi ha paura del futuro come una grande incognita, c'è chi ha paura del passato: di riviverlo.
Un anno è passato e a me bruciano ancora quelle paure. Scottano i ricordi. I ricordi di un anno che oserei definire il peggiore di sempre, il peggiore da quando le cose sembravano perfette nella loro ordinarietà.
Penso all'anno passato, al duemilaquindici. Penso a come mi mancava il respiro. A come mi sentivo soffocare. Penso a quando tutto è cambiato. Nel giro di pochi mesi mi sono spezzata. Penso a come da amante della compagnia io abbia iniziato ad amare la solitudine. Penso a quando ho messo in dubbio chiunque nella mia vita, a quando ho dubitato della fiducia delle persone, a come mi sono sentita sporca a farlo ma anche a come questo tradimento mi ha protetta.
Le persone.
Le persone che escono ed entrano dalla nostra vita, a volte senza bussare altre senza salutare - in silenzio o sbattendo la porta-. Le persone che pensavo fossero un faro nel mio mare quotidiano ma che quando mi sono persa non hanno illuminato la distesa d'acqua salata in cui rischiavo di annegare. Penso a quelle che hanno fatto promesse, che hanno fatto dichiarazioni d'affetto, penso alle promesse e alle dichiarazioni d'affetto dei diciassette anni. Gli anni dove tutto sembra immortale, dove non si sente il tempo che passa, dove non si dice che un anno è passato, dove si vive e basta.
Penso anche che avrei dovuto dar retta al mio istinto, prepararmi, non fidarmi.
Le persone.
Le persone che non ho mai preso in considerazione, per davvero, sono quelle che mi hanno teso un braccio e mi hanno detto "ti aiuto io". Le persone che mai avrei creduto di continuare ad avere nella vita, quelle che erano un puntino solo, si sono rilevati essere un punto fermo: senza promesse, senza dichiarazioni. Ci sono, e basta.
Le persone che avevano momentaneamente abbandonato la loro presenza accanto a me, sono tornate e, nonostante la grande diffidenza, solo ora mi rendo conto che è giunto il momento di lasciarmi andare per non perderle più.
Pensavo di non essere all'altezza di certe persone, poi quelle persone si sono rivelate miserabili. Ero più ricca, ricca nel mio casino e nel mio disordine. Ho imparato a mettere ordine astratto, ho imparato a mettere in pausa le emozioni e pensare con la testa, per smettere di avere pentimenti.
Le persone. Se potessi dare un titolo a quest'anno, sarebbe "Le persone". E' stato l'anno delle persone.

Un anno è passato e io sono felice. Felice perché non sono quella che credevo di essere, perché pensavo di essere una debole, perché pensavo di essere invincibile, pensavo di non riuscire a stare sola, pensavo di farcela in tutto, ma anche di non farcela mai. Pensavo di essere sola, una mia grande paura, e poi io e la solitudine siamo diventate amiche. Ora ci teniamo la mano sul treno, guardiamo gli alberi perdere le foglie e rivestirsi di verde, prendiamo il caffè alle otto del mattino guardando la Lanterna di Genova. Ora io e lei siamo amiche, lei non mi fa più paura e, soprattutto, quando andrà via io sarò sempre pronta ad avvolgermici e accoglierla nuovamente nella mia vita. Lei è l'unica a cui è permesso prendere ed andarsene, tornare quando vuole; ma anche io posso cacciarla via e richiamarla quando lo desidero. Amore è anche questo: appartenersi e lasciarsi liberi.

Ho nuove consapevolezze, consapevolezze per cui penso sia stato un bene che io e la solitudine siamo diventate amiche.
Ho nuovi sogni. Ho ripreso a sognare e a sorridere con gli occhi, a vedere il mondo con gli occhi di un'innamorata. Mi ritrovo spesso a incantarmi pensando al nulla e quando me ne accorgo mi dico che sono in pace e sorrido. Sorrido con le labbra, 'sta volta,  arricciandomi il capelli. Sorrido perché sono felice. Sorrido perché ho imparato che non sarò mai la ragazza che amavo essere un anno fa. Non sarò mai più quella ragazza, sarò più vulnerabile talvolta, sarò dura con me stessa altre. Sarò una nuova persona che inizio ad amare.
Ho nuovi sogni che voglio realizzare. Ho nuove idee, progetti. Ho nuove persone al mio fianco a cui terrò la porta socchiusa: decideranno loro quando e come entrare o uscire, io sarò sempre pronta.

Non ho perso un vizio, però, quello di guardare al futuro. Ad esempio guardo già alla primavera e me la sogno. Chiudo gli occhi, e penso all'erba soffice sotto i piedi, alle nuvole come un cumulo denso di respiri profondi in un mare sospeso; tutte quelle volte che stanchi, pieni, sollevati, facciamo quel grande respiro che parte da dentro, esce caldo dal nostro corpo, e si va ad aggiungere a quello di chissà quante altre persone. Il cielo inizia ad essere affollato e quei respiri salgono, si mischiano ad altri: rabbia, frustrazione, tristezza, sollievo, felicità, accettazione e tante altre emozioni si addensano. Positive e negative talvolta minacciano i nostri cieli, talvolta li schiariscono.

Penso all'aria fresca che si respira alle sei del mattino, penso alle margheritine bruttine del parco vicino al parcheggio, penso ai bambini con le scarpette piccole piccole che corrono per strada, penso ai ragazzi nelle vie con l'ultimo tormentone che esce dal telefono, penso a quel muro dove ho dato il mio primo bacio che è un po' il muro di molti primi baci. Penso agli alberi che si fanno belli per l'estate, penso agli uccellini a cui non si fa più caso ormai, penso alle notti dove  spero di vedere almeno una stella, penso a quanto io senta la nostalgia del mare già in primavera, al gusto della fragola del primo gelato e quando ci si chiede "sarà artigianale? Perché è proprio buono.".
Penso che, alla fine, se penso a tutto questo sono felice. Penso che se sono felice è grazie a quest'anno appena passato, quest'anno orribile ma che mi ha dato tanto quanto mi ha tolto. Un po' tutta la vita è così, 'che funziona col principio della compensazione, 'che funziona con tutte le persone in questo mondo. Togliere e dare. Dare e togliere.
Un anno è passato e attendo il prossimo, per essere ancora felice, per vivere la primavera come me la sogno.

Commenti

  1. "Come passa veloce il tempo" è una frase che vorrei marchiare a fuoco nella testa di ognuno di noi. Il tempo corre, veloce e inesorabile eppure ci sono tante,troppe persone che lo buttano via. Sprecano il loro tempo, la loro vita come se ne avessero altre mille. Il tempo corre si, ma si può correre insieme a lui, farselo amico, compagno di viaggio..
    Nella speranza che la tua primavera sia magica come la desideri, attendiamo il 2016:)

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    1. C'è un detto arabo che dice "Il tempo è come una spada, se non lo combatti, sarà lui a combattere te." Rende l'idea?
      La mia primavera me la sogno ad occhi aperti, con la musica nelle orecchie e la voglia di ballare fino a farmi mancare il fiato. Sarà meravigliosa, la renderò meravigliosa, e in tutto questo tu sarai con me <3

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    2. Rende assolutamente l'idea:) E sono onorata di farne parte e sicuramente sarò con te <3

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  2. Questo racconto è stupendo ç.ç Le tue parole sono bellissime, sia quando descrivi le tue paure e l'aver imparato a stare da sola, sia quando dici che è stato l'anno delle persone. Tanti auguri per il futuro <3

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    1. Grazie Jess, e brindiamo entrambe ad un futuro pieno di gioia ^^

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  3. Concordo con Avid... mi è piaciuto molto questo tuo scritto!
    Si vede che eri ispirata!!
    Un grande augurio di buon anno, perchè ti porti tanta fortuna! :)

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