Recensione: Gli anni al contrario di Nadia Terranova

Buongiorno, amanti della lettura.
In questa giornata che sa di ricordi, vi lascio la mia recensione di Gli anni al contrario. Dopo molte riflessioni lasciatomi da Aurora e Giovanni, io e questo libro siamo diventati amici.


Titolo: Gli anni al contrario
Autore: Nadia Terranova
Editore: Einaudi

Trama:
Messina, 1977. Aurora, figlia del fascistissimo Silini, ha sin da piccola l'abitudine di rifugiarsi in bagno a studiare, per prendere tutti nove immaginando di emanciparsi dalla sua famiglia, che le sta stretta. Giovanni è sempre stato lo scavezzacollo dei Santatorre, ce l'ha con il padre e il suo "comunismo che odora di sconfitta", e vuole fare la rivoluzione. I due si incontrano all'università, e pochi mesi dopo aspettano già una bambina. La vita insieme però si rivela diversa da come l'avevano fantasticata. Perché la frustrazione e la paura del fallimento possono offendere anche il legame più appassionato. Perché persino l'amore più forte può essere tradito dalla Storia.


Recensione:
Negli anni dove la politica è passione, dove gli ideali sono vita e la vita è amore, Aurora e Giovanni si conoscono e si legano. Lei conosciuta come quella che prende sempre trenta e lode e lui quello che rischia di rimanere indietro con gli esami se qualcuno, come Aurora, non lo aiuta.
Non si può dire che sia stato un amore a prima vista, io due vivono un'evoluzione dei sentimenti che li fa sembrare degli adolescenti, tra libri universitari, raduni con gli altri amici sostenitori politici, baci rubati, sorrisi di tenerezza nel loro rapporto. La stessa tenerezza che dimostrano nei confronti della bimba che Aurora aspetta e, come tutti pensano, è il momento forse dove Giovanni si farà responsabile e diventerà uomo.

Non abbiamo mai usato lo stesso dizionario, Parole uguali, significati diversi. Dicevamo famiglia: io pensavo a costruire e tu a circoscrivere; dicevamo politica: io ero entusiasta e tu diffidente. Io combattevo, tu ti rifugiavi. Se non ci fosse stata Mara ci saremmo persi subito, ma almeno non avremmo continuato a incolparci per le nostre solitudini. Quando penso agli anni trascorsi mi sembra che siano andati tutti al contrario.

Aurora di fatto diventa una donna, studia, cresce la figlia e, come quasi ci si aspetta da ogni donna, sacrifica alcune cose della vita per lei. Giovanni sacrifica se stesso per degli ideali che col tempo hanno perso valore diventando obsoleti. Si lascia consumare dal nulla prima sniffando la coca, dopo bucandosi. Si lascia divorare da pensieri che sembrano rimpianti, o rimorsi. Si lascia andare all'abbandono di se stesso e Aurora in qualche modo, anche se flebile, tenta di riportarlo a sé.

Giovanni la svegliò baciandola e abbracciandola, e a lungo non ci fu altro che una stanza inondata di tenerezza. Ecco cos'è l'amore coniugale, si disse Aurora, e le fece così male che avrebbe preferito non averlo mai conosciuto.

Gli lancia una fune che porta il nome della figlia, ma troppo debole per potersi aggrappare e reggere, troppo debole per tirarlo fuori dalla sua palude di emozioni. Una palude melmosa che lo risucchia e lui sembra non voler salvarsi, troppo debole anche lui. La fune si allontana, lui la guarda andare via e si trova la sua di fune, si aiuta da solo, la trova in ragazzi come lui, ragazzi che sembrano aver perso ogni attrazione per il muoversi che c'è fuori a quella comunità. Giovanni finalmente si sente al sicuro, se non che ora c'è qualcos'altro che lo divora da dentro.

Non è la lettera che avresti voluto. Neanche io sono quella che avrei voluto, essere viva è un miracolo pure per me. In passato non ho avuto la tua debolezza ma ora vorrei il tuo coraggio.

Dopo così tanto tempo, ho potuto leggere Gli anni al contrario scoprendo la Terranova. Ammetto però che, come accennato nel riepilogo mensile, subito finita la lettura non sapevo che legame avessimo io e il libro. Amici o nemici? Comunque sia, Aurora e Giovanni ormai chi se li scorda? Chi scorderà mai i loro pochi ma significativi dialoghi? Chi scorderà mai i loro anni al contrario. Ecco, io e loro due siamo come quegli amici che legano intensamente per un breve periodo della vita e che dopo, per alcune circostanze di questa, si allontanano. Eppure c'è quel ricordo caldo di quell'amicizia breve e intensa, quel mezzo ricordo nel constatare che non si è dimenticata. Gli anni al contrario ed io siamo così, ecco.

Metti insieme sue cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia. Sul momento è possibile che la gente non se ne accorga, ma non ha importanza. Il mondo è cambiato lo stesso.

Commenti

  1. A me questo libro non ha preso affatto... Ho trovato la trama e la caratterizzazione dei personaggi non solo scontata, ma alle volte persino insensata. Perché Giovanni fa quello che fa? L'autrice ci da segnali per capirlo? A mio parere è tutto troppo superficiale, non si addentra nei meandri sia della psicologia sia della Storia nel suo senso più lato, come avrebbe facilmente potuto fare. Tutti gli elementi erano lì, ed è come se Nadia Terranova non sia stata in grado di sfruttarli.

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    1. All'inizio l'ho pensato anche io, sai? Poi ho capito che quella è stata proprio l'intenzione dell'autrice. Perché Giovanni fa quello che fa? Non si sa bene, lui non lo sa bene, Aurora non lo sa. Nessuno lo sa. Lentamente tutto scivola via e, come molte cose nella vita, succedono senza che noi sappiamo davvero il perché e non sapremo mai se la nostra motivazione è quella giusta.
      Come te ero scettica, subito dopo la lettura, ma dopo -riflettendoci su- ho come capito che non c'era molto da capire, che è una storia di vita come tante, per cui spesso diciamo "la vita è strana".

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  2. L'ho amato moltissimo, forse perché sono siciliana anch'io e Messina un po' la conosco. Nadia Terranova ha grandissimo potenziale, una delle scoperte dell'anno.

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    1. E quindi eri un po' in casa, diciamo, che bella sensazione ^^
      Sì, concordo con te.

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  3. Trovo interessanti alcuni elmenti, probabilmente lo sono solo per me. Ma è per questo che mi interessa questo libro. Dovrei leggerlo e fare anche un analisi del contenuto.
    Bello quello che dici nel finale, ma non so mai se dipende, dalla tua sensibilità, o dalla bellezza del libro. Ma comunque bellissima recensione :)

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    1. Sono libri come questo a renderci sensibili ^^ Ma questo libro è bello, secondo il mio parere.

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  4. Non lo conoscevo! Sto scoprendo un sacco di libri nuovi ultimamente grazie a te!

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    1. Ahahah:D Mi fa molto piacere, Ile, e grazie di essere passata.

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  5. A me è piaciuto, nella sua schiettezza, nel suo modo quasi documentaristico di descrivere una generazione. Trovi la mia recensione sul blog! baci Tessa

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    1. I vari punti di vista, aggiungo al tuo elenco ^^
      Sì, mi ricordo la tua recensione :)

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  6. Eccomi qui, bellissima recensione! Ho questo romanzo nella mia wishlist da un po' di tempo, praticamente da quando è uscito, e non sono mai riuscita ad acquistarlo, nonostante sia stata tentata più volte! Credo di dovergli dare una possibilità :)

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    1. Ma ciao :)
      Sì, dovresti, io l'ho trovato davvero delicato e Aurora e Giovanni non ti lasceranno mai, nonostante l'ultima pagina del libro.

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  7. Sono un po' in dubbio... Temo possa parlare troppo di politica, tema che non gradisco nella lettura :(

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    1. La politica è la cornice del quadro, metaforicamente parlando ^^ La polita è un accenno per descriverti la generazione, nulla di più. Dovresti dargli una possibilità, se la politica è l'unico ostacolo.

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