Segnalazione: I caduti di pietra di Giuseppe Russo

Buongiorno, amanti della lettura!
Il tema della guerra è stato trattato in mille salse e in mille modi, ma pochi sono quelli concentrati sulla distruzione delle città italiane, bombardate e rase al suolo. Questo è un argomento a me non molto estraneo, dato che alle superiori ho avuto un professore di storia favoloso e particolarmente legato a questo argomento. Lui ci parlò delle zone del Piemonte, ma con il libro I caduti di pietra, Giuseppe Russo ci parla di altre zone. Questo però non è solo un libro, una testimonianza, una raccolta di storia in tutte le sue forme, è un progetto che è nato tra i banchi dell'università, grazie alla passione dello scrittore per la storia e il suo desiderio di creare qualcosa di diverso, meno formale, più diretto ad ogni tipo di lettore. Vi lascio scoprire meglio Giuseppe Russo, il libro e il progetto de I caduti di pietra.

Che emozioni regalerai ai tuoi lettori?
Giuseppe ha risposto:
Sicuramente, come ogni scrittore, vorrei poter far rivivere ai lettori almeno una parte delle emozioni
dei "personaggi" del mio racconto storico, un racconto reale e lontanissimo dalla finzione di altri
testi o di film e serie televisive. Potrei dire che I CADUTI DI PIETRA, raccontando la tragedia
della guerra dall'innovativa prospettiva dell'arte, delle tradizioni, e della vita quotidiana deturpata o
distrutta per sempre, rende ai lettori delle emozioni molto forti catapultandoli nelle chiese sotto
attacco, negli spalti di uno stadio storico spazzato via dalle bombe, in cave sotteranee diventate
ricoveri maleodoranti, in università e archivi bruciati per sfregio, o nelle regge trasformate in
squallidi ritrovi per soldati ubriachi. I lettori finalmente "vedranno" il volto della guerra vissuto
dalla gente normale, ma soprattutto potranno capire cosa accadde a città diventate capri espiatori
per terrorizzare il resto d'Italia, e quindi condannate ad essere deturpate da bombe, contrattacchi e
invasioni dal più piccolo chiosco cittadino, alle più grandi espressioni storico culturali come teatri,
regge e basiliche. Una storia vera, lontana da quei noiosi libroni che hanno allontanato tanti giovani
dai ricordi che costituiscono la base per un futuro moralmente e umanamente migliore.
Riprendiamoci la storia. Da una prospettiva diversa...


AUTORE: Giuseppe Russo
TITOLO: I CADUTI DI PIETRA - Storia di una
regione in cui cadde anche la cultura
COLLANA: Campania 1940 - 1943
GENERE: Saggio storico
EDITORE: Photocity Edizioni
DATA PUBBLICAZIONE: 24/03/2015
NUMERO DI PAGINE: 224
FORMATO: Cartaceo - A breve anche in formato E-book.
PREZZO: 12,50€

Trama:
Il 10 giugno del 1940 l'Italia fascista entrava in guerra, persuasa da un'illusione storica e da
calcoli politico-militari totalmente errati. A Napoli, diventata uno strategico trampolino di lancio verso il Mediterraneo, la guerra portò enormi disastri, inghiottendo non solo più di ventimila civili innocenti, ma danneggiando e devastando per sempre una grande fetta del patrimonio storico, artistico e culturale della città. La stessa sorte, seppur in misura minore rispetto alle tragedie della problematica città partenopea, toccò ad altre zone della regione. Numerosi centri furono prima bombardati dagli angloamericani, poi colpiti dai nazisti in ritirata, e successivamente usati e violentati dall'occupazione degli Alleati. Questi ultimi, inizialmente definiti "liberatori", alla fine agirono ugualmente come un esercito d'occupazione feroce e non meno odioso del nemico in ritirata. Gli anni della guerra, in Campania, furono tre volte più devastanti che nel resto d'Italia. Non caddero solo militari e civili. Caddero anche le pietre angolari della nostra cultura.

L'autore:
Giuseppe Russo, classe '72, amante della storia e delle tradizioni locali italiane ed europee, tecnico informatico, web master, scrittore di testi tecnici e dottore in scienze del turismo per i beni culturali cum laude (Master in Culture Ambientali in corso), si dedica da anni alla ricerca storica sulle deturpazioni culturali subite durante i periodi bellici del '900. Proprio a seguito di questa passione, termina il percorso universitario con una tesi che oggi rappresenta la base fondante del suo progetto
personale: il recupero dei beni culturali e delle tradizioni locali perse o deturpate durante la Seconda Guerra Mondiale.
Impegnato da tempo nel sociale, ha in corso progetti legati alla tutela dell'infanzia che stanno per concretizzarsi in una collana di favole che permetterà, attraverso la completa donazione dei proventi, la messa in sicurezza di istituti scolastici e strutture di accoglienza per bambini. La sua filosofia è semplice: ricordare il passato per costruire un futuro migliore. Su questo motto continua giornalmente ad impegnarsi per contribuire culturalmente, e anche come volontario di diverse associazioni nazionali, alla rinascita del territorio e dei beni culturali italiani.

Il progetto culturale:
Il progetto culturale "I caduti di Pietra", nato dalla passione per la storia, si compone di cinque libri che formano una collana denominata "Campania 1940-1943". Il primo libro, pubblicato a fine Marzo 2015, rappresenta il volume generale nel quale si affrontano i temi della deturpazione storica e culturale dell'intero tessuto campano, e in particolar modo della città di Napoli, metropoli che subì gravi offese al proprio patrimonio storico, archivistico, e culturale in genere.
I successivi libri, attualmente allo stadio di ricerca, affronteranno più specificamente i casi delle singole province, mettendo in risalto le ricchezze dei territori campani, e allo stesso tempo i terribili danni che subirono a causa della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso la ricerca storica, le foto, i documenti d'archivio, gli articoli delle testate nazionali e locali del periodo bellico, si ricompone un interessantissimo quadro sociale e storico, che il lettore potrà seguire leggendo l'intera collana, e partecipando, ove vi siano testimonianze documentali o fotografiche da condividere, alla composizione dei successivi testi relativi alle singole province. Il progetto guarda, e guarderà, anche ai tanti piccoli archivi privati, ai cassetti dei ricordi della gente comune che custodisce spesso pezzi importanti della nostra storia senza rendersene conto. Le piccole fotografie sbiadite, usurate, spesso strappate, sono il vero oro della ricerca storica. I cassetti delle nostre case sono un El dorado che tutti i ricercatori vorrebbero poter esplorare, e che anche questo progetto culturale tenterà di incrociare. Oltre alle fotografie, verrà dato ampio spazio alle testimonianze dei nostri nonni, a quegli anziani che oggi ricordano ai nipoti, spesso sortendo solo ilarità, ciò che accadde realmente in un tempo non troppo lontano, anzi potremmo dire appena superato.

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