Recensione: Facemmo l'amore in una notte di maggio di Domenico Andrea Schiuma

Buongiorno, amanti della lettura!
Ammetto che mi dispiace sempre scrivere cattive recensioni, anche se quest'anno non ho ancora letto un libro tanto negativo fino a bocciarlo. Giusto l'altro giorno mi dicevo che da questo punto di vista sono stata fortunata, beh, me la sono tirata, la sfiga.
Mi dispiace ancora di più doverlo fare con una recensione su richiesta, ma non posso nascondere le mie impressioni o emozioni: il libro non mi è piaciuto per niente.


Titolo: Facemmo l'amore in una notte di maggio
Autore: Domenico Andrea Schiuma
Editore: Lettere animate

Trama:
Nicola Mastrogiovanni vive un'infanzia difficile. La piccola casa in cui abita si trova in un condominio in cui la convivenza con i vicini è piuttosto difficile. La madre, Rosalba, è una donna dal carattere piuttosto docile e remissivo. Simone, il padre, è un operaio dal temperamento estremamente duro e maltratta la moglie. A causa del clima che si respira in casa, Nicola Mastrogiovanni non riesce a creare rapporti di amicizia con gli altri bambini che conosce. Quando frequenta la seconda elementare, il padre, frustrato dalla perdita del lavoro, dalla casa-bettola in cui vive e dall'amore ormai svanito per la moglie, scappa. La madre vive un periodo durissimo e Nicola sente il dovere morale di aiutarla. Rosalba apre una tabaccheria. Nicola, studente non molto brillante, quando può va ad aiutarla. Al termine degli studi superiori, Nicola inizia a lavorare a tempo pieno nella tabaccheria. Nel frattempo, ha sviluppato con la madre un rapporto di complicità malato, quasi maniacale, che gli impedisce di aprirsi alle altre persone. Eppure, a Nicola piace ascoltare quello che le altre persone si dicono. Questo è il suo vizio. Origlia le conversazione degli altri, in tabaccheria, fuori dal negozio, anche quando sta semplicemente passeggiando con la madre.
Ben presto, Rosalba si ammala e muore. Nicola è ormai adulto, ma per lui il dolore per questa perdita è fortissimo. A un mese e mezzo dal decesso, non riuscendo a distrarsi dalla sofferenza per la madre, prende una decisione radicale: chiude la tabaccheria per un mese e parte. Destinazione: l'ultima fermata del primo treno. Nicola arriva così a Bari. Il primo giorno, sfogliando un giornale locale, legge un articolo riguardante un uomo scomparso da un paesino della provincia.
Nicola esplorerà la città, scoprendone gli angoli più belli e interessanti. Ma non perderà il vizio di origliare le conversazione delle altre persone.


Recensione:
Facemmo l'amore in una notte di maggio è una storia decisamente particolare, dalla trama insolita e dal protagonista inusuale. Che io ricordi, anche se nell'ultimo anno ne sono stati pubblicati, i libri che hanno come protagonista un anziano signore sono pochi. Dunque al primo impatto un lettore si aspetta un protagonista che sì, si lamenta dell'artrosi, ma che ricorda il passato e giudica il presente con una simpatica saggezza che alcuni giovani come me trovano piacevole.
E di ricordi, il nostro protagonista, il signor Nicola Mastrogiovanni, ne ha molti, soprattutto all'inizio del libro. Abbiamo in Nicolino che ricorda il malumore perenne del padre e il malessere causato da questo della madre. E se il malumore un giorno sparisce via dalle loro vite, con la fuga del padre, il malessere della madre persiste. Nicola, se prima viveva la sua normale vita di qualsiasi altro ragazzo, improvvisamente si sente dilaniare dal senso di colpa e si fa ambasciatore tra l'amore e la madre. Sacrifica la sua vita, i suoi sogni, i suoi desideri, per rendere felice sua madre, l'unica donna che abbia mai amato. Diventa succube di lei, ne diventa dipendente, ne diventa malato.

Una malattia incurabile, quella dell'amore, in qualsiasi forma esso sia, si dice. Una malattia che lo porta a Bari dove diventa un collezionista di storie. Origlia le conversazioni altrui per nutrire le sue giornate piatte e grige. Origlia la storia di Natalia e di Federico, due amici d'infanzia che si ritrovano ogni fine settimana e il signor Nicola fa sua la storia di Natalia, di una minorenne in litigio con il suo ragazzo, tanto da diventare ossessionato da lei.

Come dicevo, la storia è particolare, e sebbene questa faccia molto in un romanzo, non è l'unica pedina, non è l'unico l'unico fattore determinante. L'ho trovata noiosa, molto noiosa, se non mi fossi presa l'impegno lo avrei abbandonato senza rimorsi. L'ho trovata ricchissima di descrizioni, ma nonostante ciò non mi sono mai riuscita ad ambientare, non sono riuscita ad immaginare la maggior parte dei luoghi di Bari. E anche questo, l'eccessiva descrizione, ha avuto un ruolo fondamentale nella noia che ho provato.
Non ho apprezzato il modo con il quale in alcuni pochi passaggi l'autore si fosse messo a spiegare determinati concetti filosofici o della letteratura. Ripeto: il modo. Non è omogeneo alla narrazione, è stato come se questa fosse stata messa in pausa e fosse uscita fuori una nuvoletta dove l'autore, come un professore, mi spiegasse quei concetti.
Ed infine, una piccolezza, lo so, ma non posso far a meno di farla notare. Per tutta la durata della storia è stata ripetuto innumerevoli volte il nome e cognome del protagonista: "Il signor Nicola Mastrogiovanni", in continuazione. Mi ha infastidita tantissimo, non posso negarlo.

Andrea, l'autore, esordisce giovanissimo nel mondo letterario. Certo, la sua scrittura è ancora immatura, secondo il mio umile parere ovviamente, ma gli consiglio di provare e riprovare, e soprattutto di toccare le corde dei sentimenti del lettore, di abbandonare la freddezza con cui ha scritto questo libro.

Commenti

  1. Buongiorno amante della lettura
    Questa è la prima recensione che leggo su un libro (oggi intendo non in generale) è sinceramente preferisco queste a quelle positive, sarò matto ma è cosi.
    Quindi vorrei chiederti di leggere più libri che a occhio sai non ti faranno impazzire, che ne pensi??

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    1. Penso sia una follia, che tu sia un folle per davvero? :D

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    2. Gli indizi fanno pensare che si, sono un folle :)
      Ma non hai risposto alla mia domanda, che mi dici allora?

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    3. Ma "penso sia una follia" è una risposta, o no? :D
      Ok, ne vuoi una più chiara ahaha ;) Io voglio le emozioni belle e le belle emozioni. Scegliendo libri che so che non mi piaceranno, per far contento un lettore difficile come te, mi sembra inconcepibile ahahahaha :)

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  2. Lo sto leggendo anche io (sempre su richiesta) e purtroppo ho avuto le stesse impressioni anche io, per il momento :(
    Forse hai ragione, si tratta di dover maturare ancora un po' lo stile..

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    1. Anche tu, eh :( Sì, purtroppo a me non è piaciuto per niente e sono "felice" di non essere l'unica ad aver avuto quelle impressioni. Però ti auguro di trovare qualche nota positiva, dai ^^ E tengo d'occhio il tuo blog per leggere la recensione quando la pubblicherai :)

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