Titolo: Una mano piena di nuvole
Autore: Jenny Wingfield
Casa editrice: Garzati Libri
Trama:
Swan
ha solo undici anni, ma non ha paura di niente. Non ha paura di dire
quello che pensa, non ha paura di azzuffarsi con i suoi fratelli, non
ha paura delle bugie. Ma soprattutto non ha paura di fare quello che
le è proibito. Anzi, lo adora. Quando una sera d'estate decide di
sgusciare fuori di casa, non immagina di certo che nel bosco si
nasconda l'incontro che le cambierà per sempre la vita. Lui è
Blade, un bambino tutto pelle e ossa, dall'aria timida e smarrita,
gli occhi neri e fieri. È il figlio di un addestratore di cavalli,
uomo torvo e brutale, temuto da tutto il paese. Per Blade quella
ragazzina è l'unica via di salvezza. Ha bisogno di lei per fuggire
dalla violenza. Swan decide di aiutarlo e di nasconderlo. Perché, al
contrario di tutti gli abitanti del paese, lei non teme il padre di
Blade. L'unico posto sicuro è la grande fattoria di famiglia vicino
al negozio del nonno, la drogheria che non chiude mai e vende di
tutto. Ma non sarà facile. Non solo perché la famiglia è stata
appena sconvolta da una tragedia, ma anche perché troppi sono gli
occhi attenti e curiosi dei parenti. Ma Swan non vuole lasciare
andare la piccola mano di Blade. Ed è determinata a tenere il
segreto. Un segreto che sancirà un'amicizia forte e tenera ma
estremamente pericolosa. Perché forse, in quell'estate in cui
finalmente sono fioriti i papaveri, tutto l'amore del mondo potrebbe
non essere sufficiente a fermare l'atroce vendetta di un essere
animato dal male.
Recensione:
Questa
è la mia prima recensione, e la cosa mi rende emozionata. Spero tanto che vi piaccia, cari lettori, e col tempo di migliorare.
Era
da molto che desideravo leggere questo libro e finalmente ci sono
riuscita. Però, dopo averlo concluso ho sentito quel sapore leggero
di delusione. Non voglio essere fraintesa, è un libro che ho
apprezzato e che è scorso piuttosto rapidamente, ma è come se non
si fosse rivelato all'altezza delle mie aspettative. Avete presente
quando si parla molto e bene di un libro definendolo “imperdibile”?
È ovvio che vieni assalito dalla curiosità e non vedi l'ora di
comprarlo/fartelo prestare/aspettare che arrivi alla biblioteca della
tua città per poterlo leggere. “Una mano piena di nuvole” è uno
di questi libri. Ma non è imperdibile, non è fantastico, non è “da
avere assolutamente e immediatamente”.
Si
era anche tanto parlato di un fenomeno editoriale incentrato
sull'innocenza dei bambini, ma secondo me “dolcezza” e
“innocenza” sono due cose diverse che si possono confondere. E la
copertina del libro è ingannevole, quindi preparatevi.
Jenny
Wingfield ha un modo di scrivere diretto e capace di far sentire il
lettore empatico con i personaggi della storia. Mi ha anche
catapultato in una realtà diversa dalla nostra, la tipica realtà
americana degli anni cinquanta, con la tipica famiglia allargata e la
figura “onnipresente” di Dio.
Una
storia che è stata capace di farmi muovere in perfetto equilibrio
tra momenti di dolcezza tipici dell'infanzia a momenti cruenti da
mozzare il fiato.
La
fine del romanzo è una fine crudele e in qualche modo ingiusta, non
voglio rivelare spoiler, ma la domanda che ci si pone automaticamente
è: come può un uomo di Dio compiere un gesto simile? Così
contrario alla Sua legge? La stessa domanda mi feci quando lessi “la
lettera scarlatta”. La risposta è ovvia quanto vera. Perché del
resto una persona, che sia essa persona di Dio o no, è tristemente e
dannatamente umana.
Spesso mi capita di sottolineare le frasi che più mi piacciono di un libro, e di questo vi propongo la seguente:
"Alla gente piacerebbe se le cose andassero avanti sempre uguali a com'erano in passato, ma questo non è possibile, ed è un bene, perché quando una parte di una cosa comincia a cambiare anche tutte le altre si modificano, e presto inizia tutta un'altra storia."
-Nolwenn-
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